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Bari

Turismo enogastronomico, la Puglia conquista il primato nazionale accanto alla Toscana

Il nuovo report di Pugliapromozione conferma la regione tra le mete più amate dai viaggiatori italiani. Crescono qualità, spesa media e attenzione alla sostenibilità, con un +11% nel post pandemia

Un piatto con le orecchiette

Un piatto con le orecchiette

BARI - La Puglia si conferma una delle destinazioni enogastronomiche più apprezzate d’Italia, a pari merito con la Toscana. È quanto emerge dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico in Puglia, realizzato per Pugliapromozione e illustrato da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione del direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale, della responsabile dell’Osservatorio regionale del turismo Mara Maggiore e dell’amministratore delegato di Questlab Nicola Ianuale.

Secondo l’indagine, la Puglia ha registrato un incremento dell’11% rispetto al 2019, grazie alla valorizzazione delle proprie filiere agroalimentari e vitivinicole e alle strategie coordinate tra pubblico e privato. Il 41% dei turisti italiani riconosce la regione come meta d’eccellenza per la cucina e l’ospitalità, posizionandola sullo stesso livello della Toscana e davanti a Emilia-Romagna (37%) e Sicilia (35%).

Il mare resta il principale motivo di viaggio, scelto dal 42% dei visitatori, ma cresce il numero di chi sceglie la Puglia per esperienze legate al territorio (14%), per visitare amici e parenti (10%), per scoprire i sapori locali (7%), per motivi culturali (6%) o naturalistici (6%).

La mappa delle mete più frequentate conferma il Salento come area leader (34%), seguita da Bari e la costa adriatica barese (26%), Gargano e Daunia (24%) e Valle d’Itria (21%). La spesa media giornaliera dei turisti varia tra 51 e 150 euro per il 64% dei visitatori, con un 8% di alto-spendenti che supera i 200 euro. Chi viaggia per motivi enogastronomici mostra un profilo più propenso alla spesa elevata: quasi un terzo destina oltre 151 euro al giorno.

Tra i prodotti pugliesi più riconosciuti, primeggiano le orecchiette alle cime di rapa (35%), seguite da olio d’oliva (28%) e taralli (26%). Completano la classifica vino (17%), focaccia (13%), pasticciotti e pesce (10%).

Il report descrive un turista motivato dalla voglia di nuove esperienze (37%), dal desiderio di staccare dalla routine (27%) e dall’interesse per la crescita culturale (26%) e il benessere a contatto con la natura (23%). Quasi tutti i visitatori hanno vissuto almeno un’esperienza enogastronomica: il 95% ha partecipato ad attività culinarie, il 78% ha fatto degustazioni o acquisti di prodotti tipici, il 75% ha visitato luoghi di produzione, il 66% ha preso parte a eventi dedicati e il 56% ha seguito tour o itinerari tematici.

Particolarmente apprezzate le esperienze nei ristoranti tipici (70%), la visita a mercati e botteghe artigiane (46%), gli eventi legati al cibo (45%) e lo street food (37%). L’olio d’oliva emerge come protagonista assoluto: il 36% dei turisti lo acquista direttamente in azienda, il 28% partecipa a degustazioni nei frantoi e uno su quattro visita un frantoio storico o un’azienda olivicola.

Anche vino (30%) e formaggi (28%) figurano tra le esperienze più richieste, a conferma della ricchezza delle filiere pugliesi. Le valutazioni complessive risultano molto positive, con i prezzi e la reperibilità delle informazioni turistiche indicati come principali ambiti di miglioramento.

Interessante il profilo dei viaggiatori che combinano enogastronomia e mare, oppure cibo e cultura. Il 60% associa le esperienze culinarie a momenti di relax con parenti e amici, il 48% include escursioni nelle località vicine, mentre il 46% abbina la vacanza a shopping e visite culturali.

Sul piano economico, l’amministratore delegato di Questlab Nicola Ianuale ha ricordato che “il turismo in Puglia rappresenta il 15% dell’economia regionale, generando il 14,8% del valore aggiunto e occupando oltre 123 mila addetti”. La provincia di Bari guida la classifica con quasi 4 miliardi di euro di impatto economico, seguita da Lecce.

Le imprese del settore guardano ora al futuro puntando su efficienza, sostenibilità, digitalizzazione e intelligenza artificiale.

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