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Bari

Strage silenziosa sul lavoro, in Puglia 41 vittime e oltre 18 mila infortuni

Allarme Cisl sulla sicurezza: crescita del 23% delle malattie professionali e un numero ancora drammatico di incidenti: “Servono più controlli, formazione e una vera cultura della prevenzione. La vita dei lavoratori non può essere sacrificata al profitto”

Sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro

BARI - In Puglia cresce in modo allarmante il numero delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro. I dati diffusi dall’Inail e aggiornati al 31 agosto 2025 descrivono una situazione che la Cisl Puglia definisce “inaccettabile” e che impone “una svolta immediata nelle politiche di sicurezza”.

In appena dodici mesi, le denunce di malattie professionali sono passate da 5.894 a 7.246, con un incremento del 23%. Aumentano in tutti i comparti produttivi e in tutte le province. Gli uomini restano la maggioranza, con 5.711 casi, ma cresce anche la componente femminile, con 1.535 denunce.

L’incremento più marcato si registra nel settore industria e servizi, dove i casi sono saliti da 3.981 a 4.916, mentre in agricoltura l’impennata è ancora più evidente: da 1.363 a 2.275 segnalazioni. Le patologie più diffuse riguardano il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo, con oltre 1.000 denunce in più rispetto al 2024, seguite da quelle che interessano il sistema nervoso, l’udito e l’apparato respiratorio.

Una crescita che, secondo il sindacato, evidenzia condizioni di lavoro usuranti e una prevenzione insufficiente. Ma l’emergenza non riguarda solo le malattie. Fino ad agosto si contano 18.144 infortuni, con la fascia d’età tra i 45 e i 65 anni come la più colpita. Tragico anche il bilancio delle morti sul lavoro: 41 vittime da gennaio ad agosto, con i dati più gravi nelle province di Bari (13) e Brindisi (10).

Sono numeri che fanno riflettere e che impongono un cambio di passo urgente – afferma la Cisl Puglia –. La sicurezza non può restare un tema secondario, ma deve tornare al centro delle scelte pubbliche e aziendali. Servono più controlli, più formazione e più investimenti nella prevenzione. Non possiamo continuare a sacrificare la vita dei lavoratori per logiche di profitto o per mancanza di organizzazione”.

Il sindacato rilancia la necessità di una strategia condivisa tra istituzioni, imprese e lavoratori, ricordando che la Legge sulla partecipazione n. 76 del 2025, fortemente voluta dalla Cisl, “rappresenta un passo decisivo per dare voce ai lavoratori anche nelle scelte che riguardano la sicurezza e la qualità del lavoro”.

Citato anche l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato come “il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone” e che “più lavoro non deve mai significare più incidenti sul lavoro”.

Per la Cisl Puglia, serve ora un “investimento culturale e civico” che parta dalle scuole e coinvolga giovani, aziende e istituzioni. “La sicurezza non è un costo, ma un diritto fondamentale – conclude il sindacato –. È il momento di smettere con gli slogan e agire insieme per fermare questa strage silenziosa nei luoghi di lavoro”.

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