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Bari
08 Ottobre 2025 - 16:13
Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia
BARI - La polemica politica in Consiglio regionale si accende intorno all’ipotesi di introdurre in Puglia la figura del consigliere supplente. A prendere posizione è il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, che definisce la proposta del centrosinistra “una manovra elettorale per creare nuove poltrone” e ne contesta apertamente il metodo e i tempi.
“È evidente – affermano da FdI – che la corsa all’introduzione del consigliere supplente non ha nulla di istituzionale ma serve solo a garantire la rielezione di qualche assessore o consigliere uscente delle province minori, come Brindisi e Barletta-Andria-Trani, dove la competizione sarà più dura”.
Secondo il gruppo di opposizione, la vicenda sarebbe stata distorta anche sul piano della comunicazione. “Si è fatto circolare – spiegano – che la Regione Sicilia, governata dal centrodestra, avrebbe già introdotto questa figura. Nulla di più falso: l’Assemblea regionale siciliana ha semplicemente espresso parere favorevole a un disegno di legge nazionale che modifica lo Statuto speciale, il quale dovrà essere esaminato e approvato da Camera e Senato. Inoltre, il centrodestra ha agito in modo trasparente, avviando la procedura a metà legislatura, non alla scadenza del mandato come sta accadendo in Puglia”.
FdI ricorda anche che “il Partito Democratico, lo stesso partito dell’assessore al Bilancio che punta a candidarsi, in Sicilia ha votato contro quella riforma, sostenendo che avrebbe comportato un aumento dei costi per le casse pubbliche regionali”.
Sul piano tecnico, i meloniani evidenziano che “qualsiasi modifica per introdurre una figura di questo tipo richiederebbe una revisione dello Statuto regionale e una nuova legge elettorale, procedure che non possono essere approvate a legislatura scaduta. Si tratterebbe di un atto privo di urgenza e facilmente impugnabile dal Governo davanti alla Corte Costituzionale”.
“È assurdo cambiare le regole del gioco a 50 giorni dalle elezioni – sottolinea FdI – e chi sostiene questa proposta dimentica che la popolazione pugliese è scesa sotto i 4 milioni di abitanti, motivo per cui il numero dei consiglieri sarebbe dovuto passare da 50 a 40. Invece, grazie a un accordo tra tutte le forze parlamentari – escluso il Movimento 5 Stelle – si è deciso di mantenere l’attuale composizione. Ora, però, il centrosinistra vuole addirittura portare i seggi a 58 o 60: una follia”.
Il gruppo regionale richiama infine l’attenzione anche sugli aspetti economici. “Gli stanziamenti destinati ai gruppi consiliari – ricordano – sono regolati da una normativa nazionale (decreto legge 174 del 2012, convertito nella legge 213 dello stesso anno) e non possono essere utilizzati per retribuire eventuali supplenti o ‘ripescati’. Le indennità, le aspettative di lavoro e i contributi figurativi renderebbero la spesa complessiva superiore ai 3 milioni di euro previsti”.
“Chi vuole introdurre questa norma – concludono da Fratelli d’Italia – non tutela la rappresentanza, ma alimenta solo la sfiducia dei cittadini. La Puglia ha bisogno di trasparenza, non di operazioni di potere fatte a fine legislatura”.
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