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Taranto
08 Ottobre 2025 - 12:17
L'ex ristorante Gambero - foto di Francesco Manfuso
TARANTO – Torna al centro del dibattito cittadino la vicenda dell’ex ristorante “Il Gambero”, storico edificio demaniale di Porta Napoli, da anni al centro di progetti di riuso e polemiche istituzionali. A riportare la questione all’attenzione pubblica è Luciano Manna, ideatore di Veraleaks, che in una lettera inviata al direttore di Buonasera24.it ha ripercorso le tappe amministrative risalenti al 2019, quando sul futuro della struttura intervenne direttamente la Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio per Puglia e Basilicata.
“Mi occupai della questione nel 2019 – scrive Manna – quando Veraleaks pubblicò i documenti ufficiali relativi alle interlocuzioni tra gli enti coinvolti. È utile oggi riproporli per chiarezza, visto che il dibattito sul riutilizzo dell’immobile è tornato di attualità”.
Dalle carte in possesso di Luciano Manna emerge che, il 21 giugno 2019, la Capitaneria di Porto di Taranto aveva espresso formalmente all’amministrazione comunale la volontà di utilizzare l’immobile come nuova sede, subordinando la richiesta all’esito positivo dell’istruttoria demaniale. Pochi giorni dopo, il 25 giugno 2019, il Comune di Taranto rispose con un parere negativo, motivando la decisione con la volontà di destinare l’edificio a funzioni civiche e di attrazione turistica, nell’ambito della pianificazione urbanistica in corso per l’area di Porta Napoli.
La vicenda si arricchì di un ulteriore capitolo il 5 settembre 2019, quando il Direttore dell’Agenzia del Demanio inviò una nota al sindaco Rinaldo Melucci e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In quella comunicazione, l’ente chiarì che, trattandosi di un bene appartenente al Demanio Marittimo, la destinazione d’uso istituzionale in favore della Capitaneria di Porto doveva considerarsi prioritaria rispetto agli usi civici previsti dal Comune.
La nota specificava inoltre che, in base alla normativa vigente, lo Stato detiene competenza esclusiva in materia di demanio marittimo e ordinamento civile, e che la consegna dell’immobile alla Capitaneria avrebbe garantito un risparmio economico per l’Erario, grazie alla chiusura della locazione passiva relativa all’attuale sede.
Il documento richiamava anche l’articolo 42 del Codice della Navigazione, che consente la revoca di concessioni vigenti in caso di necessità legate al pubblico uso del mare o per altre ragioni di pubblico interesse.
“È importante ricordare – conclude Manna – che già allora l’Agenzia del Demanio aveva fornito un indirizzo chiaro: l’utilizzo dell’immobile da parte della Capitaneria di Porto era considerato legittimo e prioritario. Ogni discussione sul futuro dell’ex Gambero dovrebbe partire da questi atti ufficiali”.
Una posizione che riporta al centro dell’agenda cittadina la destinazione di uno degli immobili più simbolici del waterfront tarantino, oggi ancora in attesa di una decisione definitiva sul proprio futuro.
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