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Lecce

Cinque espulsioni per motivi di sicurezza pubblica: via cittadini irregolari ritenuti pericolosi

Operazione della Polizia di Stato: rimpatriati in Albania, Tunisia, Stati Uniti e Moldova soggetti con precedenti per reati gravi. Divieto di reingresso in Italia fino a 10 anni

La Questura di Lecce

La Questura di Lecce

LECCE - La Polizia di Stato ha eseguito nei giorni scorsi cinque espulsioni con accompagnamento in frontiera nei confronti di altrettanti cittadini stranieri irregolari e ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’attività, disposta dalla Prefettura di Lecce e convalidata dall’Autorità giudiziaria, è stata coordinata dal Questore Lionetti e portata a termine grazie alla collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia, in particolare la Divisione Immigrazione.

Il primo provvedimento è stato eseguito il 2 ottobre, quando due uomini extracomunitari, entrambi con numerosi precedenti penali, sono stati allontanati dal territorio nazionale. Si tratta di un cittadino albanese e di un cittadino tunisino, già noti alle forze dell’ordine per reati gravi.

L’albanese era stato arrestato il 30 settembre 2025 dopo 19 anni di latitanza: su di lui pendeva una condanna a 10 anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione. Dopo la cattura, l’uomo è stato scarcerato a causa della prescrizione del reato, ma è stato immediatamente espulso dal territorio italiano.

Il secondo, un tunisino, era stato più volte denunciato dal commissariato di Nardò per reati contro il patrimonio. Già destinatario di un avviso orale del Questore di Lecce, era stato sorpreso in flagranza di reato per ricettazione lo scorso 1° ottobre. Nel corso di una perquisizione domiciliare, gli agenti avevano scoperto e sequestrato gioielli in oro, argenteria e orologi risultati di provenienza sospetta.

Nei giorni precedenti, la Polizia aveva già dato esecuzione ad altri tre provvedimenti di espulsione con accompagnamento alla frontiera: i destinatari erano un cittadino americano, un cittadino albanese e una cittadina moldava, tutti giudicati pericolosi per la sicurezza pubblica.

I rimpatri, spiega la Questura, rappresentano l’esito di un articolato iter amministrativo e giudiziario, reso possibile dal costante scambio di informazioni tra gli uffici di polizia giudiziaria e la Divisione Immigrazione, che si occupa di verificare la posizione dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale e di eseguire i provvedimenti di espulsione.

Per tutti i soggetti allontanati è stato disposto anche il divieto di reingresso in Italia, della durata compresa tra 5 e 10 anni, in base alla gravità dei casi e ai precedenti penali accertati.

L’operazione, sottolinea la Polizia di Stato, rientra nelle azioni di contrasto e prevenzione dei fenomeni che minacciano la sicurezza dei cittadini, confermando l’impegno delle istituzioni nel garantire un controllo costante sul territorio e una risposta efficace a comportamenti incompatibili con le regole della convivenza civile.

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