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“Inaccettabile il ritardo della Regione sui corsi per Operatore Socio Sanitario Specializzato e Assistente Infermiere”

Il presidente dell’associazione Welfare a Levante Antonio Perruggini accusa l’Assessorato alla Formazione della Regione Puglia di non aver ancora avviato i percorsi per le nuove figure professionali introdotte dal Governo. “Servono subito per rispondere alla carenza di personale sanitario”

“Inaccettabile il ritardo della Regione sui corsi per Operatore Socio Sanitario Specializzato e Assistente Infermiere”

Infermieri - archivio

BARI - È un duro atto d’accusa quello lanciato da Antonio Perruggini, presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante, nei confronti dell’Assessorato alla Formazione della Regione Puglia. Al centro della contestazione, il mancato avvio dei corsi di formazione per Operatore Socio Sanitario Specializzato (OSSS) e Assistente Infermiere, figure professionali introdotte di recente ma ancora assenti nella programmazione regionale.

“È intollerabile – denuncia Perruggini – che, nonostante la fortissima domanda di personale qualificato nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, la Regione non abbia ancora dato seguito agli obblighi previsti. Da mesi chiediamo che vengano avviati i corsi, ma continuiamo a ricevere solo promesse rimaste lettera morta”.

Il presidente ricorda che già dall’estate scorsa il Governo Meloni ha approvato un decreto nazionale che recepisce la decisione della Conferenza delle Regioni istituendo le nuove qualifiche professionali. Si tratta, spiega, di profili strategici per il sistema sanitario: l’Operatore Socio Sanitario Specializzato e l’Assistente Infermiere, figure capaci di potenziare la qualità dei servizi e di supportare le attività sanitarie e assistenziali nelle strutture pubbliche e convenzionate.

“L’Assistente Infermiere – sottolinea Perruggini – è destinato ad affiancare l’infermiere professionale, offrendo un contributo concreto nella gestione delle attività paramediche. È una figura indispensabile in una fase di riorganizzazione dei servizi di assistenza, in cui serve un modello più efficiente e integrato per garantire continuità e sicurezza nelle cure”.

Perruggini evidenzia come altre regioni italiane si siano già adeguate, attivando i corsi previsti dal decreto, mentre la Puglia è rimasta indietro. “Abbiamo più volte sollecitato l’assessore Sebastiano Leo e la dirigente Monica Calzetta – aggiunge – ma le rassicurazioni ricevute si sono rivelate prive di riscontri concreti. È necessario che la Regione intervenga subito, come previsto dal Governo, per colmare il vuoto formativo e garantire l’immissione di nuovi professionisti in un settore che oggi soffre una carenza strutturale di personale”.

Per il presidente di Welfare a Levante, la questione non è soltanto burocratica, ma tocca direttamente la qualità dell’assistenza ai cittadini. “Non possiamo permetterci – conclude – che la mancanza di tempestività amministrativa rallenti un percorso che il Paese ha già riconosciuto come indispensabile. L’avvio dei corsi rappresenta una priorità assoluta per la sanità pugliese e per il futuro dei nostri servizi socio-sanitari”.

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