Notizie
Cerca
Roma
04 Ottobre 2025 - 15:16
Emmanuel Miraglia, grande tifoso della Roma
ROMA - Era l’11 luglio del 1985 quando il presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio conobbe Emmanuel Miraglia, all’epoca presidente dell’A.I.O.P. del Lazio (l’associazione ospedalità privata di Confindustria).
L’incontro non andò molto bene in quanto il giovane rappresentante della sanità del Lazio ritenne di aver ricevuto uno sgarbo dal rappresentante di Confindustria.
Per quasi due mesi Miraglia cercò di contattare il presidente della Commissione, ma costui trovava scuse per non fissargli un nuovo appuntamento finchè non si rincontrarono e dove la “gaffe” fu chiarita definitivamente. Da allora nacque un forte rapporto istituzionale nel reciproco rispetto dei ruoli e dopo, addirittura, un’amicizia personale con una reciproca stima ed un profondo affetto.
Un’amicizia durata 40 anni.
Da allora Emmanuel iniziò una crescita imprenditoriale costante ed esponenziale fino alla costituzione di un grande Gruppo del settore sanitario con presenza e rilevanza nazionale. Attualmente la Giomi è presente nel panorama nazionale con 8 Ospedali/Case di cura, 14 RSA/Case di Riposo, 8 Case di Cura/Ospedali/RSA partecipati e 3 Centri Dialisi. Il Gruppo Giomi conta, oggi, più di 4.000 dipendenti e rappresenta una delle Società leader della Sanità Privata Italiana sia per numero di posti letto, sia di dipendenti oltre che in termini di fatturato.
Oltre all’Italia Emmanuel, nella sua passione visionaria del lavoro e della crescita, pensò di puntare anche all’estero partendo dalla Germania dove con, Giomi Deutschland, riuscì ad inserirsi in un’alta fascia della sanità germanica.
Personalmente era un uomo dotato di un humour britannico che, a volte, ti colpiva in profondità e che veniva sancito da quell’appena accennato e smorzato sorriso.
Era un cattolico che si potrebbe definire tollerante verso i limiti intrinsechi dell’umanità che, spesso, viene sballottata da forze ed eventi duri.
Le sue idee politiche erano quelle che si possono ritrovare nelle viscere del movimento politico del cattolicesimo ovvero del Partito Popolare di don Sturzo e della Democrazia Cristiana. Questo non gli impediva di dialogare con tutti i rappresentanti politici di ogni fede e razza. E lo faceva non per la sua posizione di imprenditore ma per convinzione profonda basata su una cultura del “rispetto verso l’altro” che non si riscontra più. Dove le idee sono assenti e prevalgono le urla da stadio.
A tal proposito era un tifoso accanito della Roma come pochi e con l’ex presidente della Commissione sanità laziale, notissimo tifoso del Napoli, si sfottevano reciprocamente con una serie di messaggini via Whatsapp che ho avuto il piacere di leggerne e sentirne alcuni, ma il suo divertimento più grande era quello di sfottere un figlio tifoso della Juventus e un altro della Lazio.
Da imprenditore ha sempre messo, davanti a tutto e a tutti, la difesa dei posti di lavoro dei propri dipendenti. A fine mese, qualunque fosse il momento di crisi, i soldi per gli stipendi da pagare stavano davanti a tutto.
Nei suoi rapporti col personale tutto era molto “paterno” ma anche “duro” all’occorrenza come ogni buon padre di famiglia. Borse di studio ai figli dei dipendenti o anche pacco dono di Natale non mancavano mai nella sua agenda anche se non lo obbligava nessun contratto di lavoro. Era capace di incontrare ed ascoltare qualsiasi problema che gli poneva ogni suo dipendente attraverso aiuti materiali, ricoveri urgenti e tant’altro.
Lo si potrebbe definire un Adriano Olivetti della Sanità.
Alla caduta della prima Repubblica guardò avanti per reggere allo tsunami che si stava abbattendo sull’intero Paese nel settore dell’economia. E fu in questa occasione che perse completamente di vista quello che era diventato il suo “amico”, l’ex presidente della commissione sanità del Lazio.
Pur cercandolo non ne ebbe più notizie per un bel po' di tempo. Ma la sua preziosa e valente segretaria lo incrociò a Gaeta mentre andava in bicicletta sul lungomare di via Caboto pregandolo di mettersi in contatto col dottore (Miraglia). La qual cosa avvenne dopo un paio di anni e rivedendolo si accorse della “depressione” che avvolgeva il suo amico per l’altrettanto tsunami politico che lo aveva investito pur non essendo stato mai indagato ma si sa gli tsunami portano via tutto, senza distinzione alcune.
Da quel momento i loro incontri ripresero con cadenza quasi mensile fino all’ultimo che non c’è stato fissato per il 16 luglio u.s. alle 10,00 per prendere il solito caffè e dissertare sull’universo mondo. Con l’ex presidente parlava di tutto dalla Storia alla Filosofia, dalla Politica al Pettegolezzo e tutto ciò si è perpetuato negli ultimi 25 anni.
Agli articoli e ai libri di storia che l’ex presidente aveva ripreso a pubblicare dal 2003 partecipava e criticava, anche perché aveva il privilegio di leggerli in anticipo. Era capace di far attendere persone importanti con cui doveva incontrarsi per finire un discorso e solo la pazienza e la professionalità della sua stretta e fedele collaboratrice alla fine la spuntavano nel richiamarlo all’ordine dei propri compiti. L’ultimo messaggio vocale del 17 giugno scorso al suo amico storico la dice lunga. In esso c’è cultura, amicizia ed affetto. Più volte, da storico, l’ex presidente della commissione sanità lo aveva provocato e sollecitato affinchè si convincesse a farsi scrivere una sua biografia vista come viaggio dell’Italia dal dopoguerra ad oggi con gli occhi di un grande imprenditore. Gli aveva risposto che ci avrebbe pensato anche se era ancora un po' dubbioso.
Le loro chiacchierate avevano toccato anche i rapporti personali per reciproche disavventure familiari, ma di questo l’ex presidente non mi ha dato nessun riscontro.
Purtroppo, l’11 luglio Emmanuel si è spento, ma per il suo amico non morirà mai e continuerà a sfotterlo quando la sua Roma perderà: chissà cosa avrà detto lassù dopo i tre rigori sbagliati.
I più letti
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA