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L'intervento
04 Ottobre 2025 - 06:55
Un borgo medioevale delle aree interne
TARANTO - Da Taranto arriva la riflessione di Valentino Valentini, direttore del Museo Laboratorio della Fauna Minore del Parco Nazionale del Pollino, a proposito del nuovo “Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne”. Un documento, pubblicato di recente, che intende “definire priorità e risorse a favore di aree marginalizzate del nostro Paese”, spiega Valentini, sottolineando che riguarda “quasi la metà del territorio nazionale e quasi un quarto dei Comuni, specie al Sud”.
Nel suo intervento il direttore osserva che, “a sentire molti autorevoli commentatori del settore, la politica locale e nazionale sino ad oggi non avrebbe fatto abbastanza, nella diffusa convinzione che investire in tali aree sia solo un oneroso impegno a perdere, orientato soprattutto al breve termine con scarsa lungimiranza per la sopravvivenza socio-economica di questi territori”.
Valentini parla in prima persona della sua esperienza nel Parco del Pollino: “Durante una campagna di ricerche faunistiche ho avuto la fortunata occasione di proporre ad un sindaco ‘illuminato’ di San Severino Lucano, un isolato paese di montagna di circa 1.500 anime, la realizzazione di un ‘luogo’ della natura e della biodiversità che ha attirato attenzione e interesse a livello locale e nazionale”.
È nato così il Museo Laboratorio della Fauna Minore, inserito dall’Enea nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, “un piccolo ma valoroso museo naturalistico e ambientale – dice Valentini – definito poi ‘quasi unico’ in Italia dai maggiori esperti del settore e dedicato unicamente alla vita degli invertebrati e della flora del territorio del Parco”. Un percorso scientifico che culmina nello studio delle farfalle diurne: “I Lepidotteri Ropaloceri – racconta Valentini – sono belli, non pungono, non mordono, non portano malattie. La loro storia si è intrecciata da sempre con quella dei sapiens, inoltre stilisti, pittori e disegnatori se le contendono, mentre vengono gioiosamente celebrate nella poesia, nei miti e leggende, ma anche nel folklore e magnificamente rappresentate nelle iconografie scientifico-naturalistiche”.
Il direttore ricorda che il museo ha ottenuto “un lusinghiero successo di critica e di pubblico” e cita con orgoglio il giorno dell’inaugurazione: “Ricordo a mò di ‘Narciso’ che venne a visitarlo nientemeno che il governatore della Basilicata, De Filippo”. Al Comune di San Severino, aggiunge, “sono pervenuti complimenti e felicitazioni da parte di diverse autorità del settore delle scienze naturali, accademici e non, che hanno confermato quanto la creazione di tale presidio culturale sia riuscita a sensibilizzare la popolazione e farla crescere nella convivenza civile e nel rispetto del territorio, stimolando anche la ‘voglia di fare’ dei giovani che vogliano intraprendere un percorso scientifico, avviando anche un progetto di gestione della struttura”.
Valentini sottolinea come “particolarmente nel Meridione d’Italia, un territorio molto carente di presidi culturali orientati alla conoscenza della natura, tale iniziativa potrà diventare un prezioso punto di riferimento per un’ampia area particolarmente ricca di territori pregiati dal punto di vista delle risorse ambientali ed ecologiche, ma ancora non adeguatamente valorizzate”. E cita il presidente della Società Entomologica Italiana che ha scritto che “sempre le regioni centro-meridionali del nostro Paese sono ‘tragicamente’ prive di musei e strutture culturali di tipo scientifico-naturalistico, ove svolgere, soprattutto a favore dei ragazzi, quella fondamentale attività divulgativa di avvicinamento alla natura che potrebbe spingerli, una volta adulti, a non ripetere gli errori commessi contro i beni ambientali dalle generazioni che li hanno preceduti”.
Secondo Valentini, nell’ambito del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne “un ‘Centro Natura’ di tal genere, dedicato particolarmente alla flora e alla fauna minore del territorio, oltre che rappresentare un’ottima meta per le visite scolastiche, potrebbe sortire anche una rilevante attrattiva sul piano nazionale e oltre per quell’ecoturismo in pieno sviluppo che, com’è noto, costituisce uno dei segmenti basilari del turismo, la più promettente ‘industria verde’ del nostro Paese”.
Il suo appello si conclude con un invito diretto agli amministratori: “Il guanto di sfida ora è tratto, non sta che raccoglierlo con un po’ di coraggio. Il risultato, come spero miei cari sindaci abbiate letto... è garantito!”
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