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Grottaglie

Il gigante e la filiera. Il sistema industriale di Radia per il WindRunner

L’investimento del colosso statunitense sul velivolo cargo più grande del mondo apre la strada a migliaia di posti di lavoro e a una filiera ad alta specializzazione interamente radicata nel territorio pugliese

Un aereo in volo

Un aereo in volo - archivio

GROTTAGLIE - L'investimento di Radia per il WindRunner, il velivolo cargo più grande del mondo destinato a rivoluzionare la logistica dei carichi eccezionali, sta forgiando un sistema industriale avanzato in Puglia, che si basa sulla stretta interdipendenza tra il centro di assemblaggio e una filiera di subappalto e indotto locale altamente qualificata.

Il cuore della strategia di Radia è la separazione strategica delle attività. Radia si concentra sull'attività dell'assemblaggio finale del velivolo, esternalizzando la produzione della componentistica e una vasta gamma di servizi (outsourcing). Un approccio che garantisce efficienza e rapidità operativa, incanalando la domanda direttamente sulle competenze specialistiche.

L'appalto si concentrerà inizialmente sulla fase di costruzione e implementazione, richiedendo servizi di ingegneria civile e architettura per progettare e realizzare il complesso industriale. Successivamente, la mole di lavoro si sposterà sulla produzione di componenti e sulla fornitura di servizi industriali continui.

Si stima che questo polo produttivo genererà un notevole impatto occupazionale. L'occupazione diretta di Radia, una volta a regime, è ipotizzata tra i 400 e gli 800 dipendenti altamente specializzati. L'indotto manifatturiero e dei servizi, che rappresenta la vera spina dorsale del progetto, richiederà un significativo moltiplicatore occupazionale, creando un volume di lavoro compreso tra i 1.200 e i 4.000 posti di lavoro aggiuntivi, portando l'occupazione totale nell'ordine delle migliaia di unità (NdR: il numero dichiarato di circa 2.500 posti di lavoro totali sta appunto nel range dei 1.600÷4.800, tra occupati diretti e dell'indotto).

La costruzione di un aereo di tali dimensioni e complessità impone all'indotto pugliese l'adozione di standard rigorosissimi. Le imprese fornitrici non dovranno solo operare nel settore manifatturiero, ma dovranno possedere certificazioni aerospaziali obbligatorie, che attestino la conformità a standard di sicurezza e qualità globali. Queste includono le certificazioni di sistema e le certificazioni di processo, essenziali per i trattamenti speciali e le lavorazioni critiche.

Le tecnologie abilitanti sono al centro di questo sistema. Poiché il WindRunner farà ampio uso di materiali compositi avanzati come la fibra di carbonio e di leghe speciali, l'indotto dovrà investire in macchinari all'avanguardia. L'intero apparato sarà gestito secondo i principi di "Industria 4.0", con un elevato livello di digitalizzazione e integrazione. La gestione dei processi operativi di Radia dovrà comunicare fluidamente con i sistemi dei fornitori e si farà ricorso al "digital Twin" (il gemello digitale) per la simulazione e l'ottimizzazione dei processi. Inoltre, la manifattura additiva (Stampa 3D) sarà impiegata per realizzare rapidamente tooling (attrezzature) e componenti personalizzate.

Questo fabbisogno tecnologico si traduce in una forte domanda di figure professionali specialistiche. Saranno indispensabili ingegneri aeronautici e strutturisti con competenze nel DfM (Design for Manufacturing); tecnici di processo qualificati per i trattamenti speciali e montatori aeronautici con alta preparazione nell'assemblaggio di strutture complesse. A queste figure si aggiungono gli specialisti IT per la cybersecurity industriale e tecnici di calibrazione e metrologia per garantire la precisione assoluta richiesta dal settore.

Il mercato di appalto e indotto si sviluppa lungo diversi assi di fornitura per le imprese locali. Oltre al manifatturiero componentistico e ai servizi di ingegneria e progettazione, un ruolo indispensabile è assegnato ai servizi industriali. Questi includono la manutenzione di precisione per macchinari, la taratura certificata degli utensili e la logistica integrata, compresa la gestione avanzata del magazzino. Sfruttando la posizione aeroportuale, sarà determinante l'erogazione di servizi FBO (Fixed-Base Operator), i servizi a terra dedicati all'aviazione. Infine, la fornitura di materiali di consumo e sistemi logistici e l'appalto dei servizi generali (sicurezza, IT, manutenzione delle strutture) completano il quadro.

Il bacino geografico di riferimento per l'ammissione alla supply chain di Radia è chiaramente definito prioritariamente sulle imprese pugliesi. Il criterio di selezione agisce come un benchmark geografico obbligatorio, richiedendo che le aziende interessate possiedano una sede legale e/o operativa in Puglia. Questo filtro è una scelta di sviluppo territoriale mirato, volto a capitalizzare e rafforzare il Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) regionale già esistente. L'obiettivo è attrarre e integrare nel progetto WindRunner il massimo numero possibile di aziende regolarmente costituite e attive nel settore manifatturiero e/o nei settori di interesse specifici, comprese le start-up innovative. Questa focalizzazione geografica garantisce che gli ingenti investimenti di Radia e l'appalto generato abbiano una ricaduta economica diretta e misurabile sul territorio ionico e regionale, facendo della Puglia il polo strategico non solo per l'assemblaggio ma anche per l'approvvigionamento.

In un tale scenario di grande scala, la mole di affari ipotizzabile per l'indotto pugliese si stima in cifre assai considerevoli. Tenuto conto che il progetto WindRunner rappresenta un'operazione che impiega miliardi di euro (tra costi di sviluppo, investimento infrastrutturale e produzione) e che la strategia di Radia prevede una forte esternalizzazione di componenti e servizi, si può ipotizzare che il volume d'affari totale generato per l'indotto locale, in una proiezione decennale e a regime, possa valere diverse centinaia di milioni di euro. Questa cifra deriverà principalmente dai contratti a lungo termine per la produzione di parti strutturali e compositi, per i servizi di manutenzione industriale di alta precisione e per la gestione della logistica aeroportuale specializzata. La possibilità di accedere a questa catena di forniture, certificata secondo gli standard globali, rappresenta per le PMI pugliesi un fondamentale salto di qualità e competitività sul mercato aerospaziale internazionale.

Radia non sta semplicemente costruendo un aereo; sta fungendo da catalizzatore per trasformare Grottaglie in un polo produttivo aerospaziale di livello internazionale, un modello che punta a elevare gli standard di innovazione e l'attrattività dell'intera filiera pugliese nel panorama globale.

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