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Taranto

In porto una petroliera per rifornire l'aviazione israeliana, i sindacati si mobilitano

Cobas e USB chiedono un incontro urgente alle istituzioni e convocano un presidio davanti al porto mercantile

Il porto di Taranto

Il porto di Taranto

TARANTO - Le organizzazioni sindacali Cobas e USB hanno diffuso una nota con la quale sollecitano un incontro immediato con le massime istituzioni locali e regionali in merito all’arrivo della nave petroliera Seasalvia (IMO 9629550), attesa oggi nel porto di Taranto. Secondo quanto riferito, l’imbarcazione trasporta un carico di 30.000 tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana.

I sindacati sottolineano come si tratti di una fornitura a uso bellico e chiedono che venga impedita per ragioni umanitarie e costituzionali, richiamando le prese di posizione già espresse in passato da alcune istituzioni.

«L’indignazione e la volontà popolare di fermare il genocidio in corso a Gaza – si legge nella comunicazione – sono sentimenti diffusi anche nella cittadinanza tarantina, come dimostrato dallo sciopero generale e dalle mobilitazioni del 22 settembre».

Per dare concretezza alla protesta, USB e Cobas hanno annunciato un presidio di lavoratori, lavoratrici e cittadini solidali previsto dalle 19 di oggi davanti all’ingresso del porto mercantile di Taranto.

La richiesta di incontro urgente è stata indirizzata al prefetto di Taranto Paola Dessì, al commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio Giovanni Gugliotti, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano e al sindaco Pietro Bitetti.

I sindacati ribadiscono la necessità di una risposta rapida e concreta, chiedendo che venga interrotto ogni rapporto con Israele in relazione al conflitto in corso e alle violazioni dei diritti umani denunciate.

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