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Salento
01 Ottobre 2025 - 07:28
Aula scolastica
LECCE - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime attenzione e profonda preoccupazione per la vasta operazione condotta dai Carabinieri nel Salento, che ha portato all’arresto di 17 persone accusate di appartenere a un gruppo mafioso attivo in diversi comuni della provincia di Lecce. L’inchiesta, radicata nel traffico di droga, nel possesso di armi e in una rete di violenze e intimidazioni, conferma quanto la criminalità organizzata sia ancora una minaccia costante per la convivenza civile e la sicurezza dei cittadini.
Il Coordinamento sottolinea che questi arresti rappresentano una risposta forte dello Stato, ma evidenzia come la sola repressione non basti a sradicare fenomeni di illegalità. “La criminalità – si legge nella nota – trova linfa laddove esistono povertà educativa, disillusione sociale e mancanza di prospettive”. Per questo motivo, il CNDDU richiama il ruolo centrale della scuola, definita il “presidio più autentico e duraturo contro l’avanzata delle mafie”, perché forma cittadini consapevoli e capaci di resistere al fascino ingannevole del potere costruito sull’illegalità.
Il Coordinamento chiede un potenziamento deciso dell’educazione civica, che non deve essere una disciplina accessoria ma diventare “il filo conduttore della formazione delle nuove generazioni”. Attraverso la conoscenza della Costituzione, il confronto con i valori democratici, la memoria delle lotte civili e il dialogo con testimoni di giustizia, gli studenti possono sviluppare gli anticorpi necessari per respingere ogni forma di infiltrazione criminale.
La cronaca, avverte il CNDDU, mostra ancora una volta come la criminalità riesca ad attrarre giovani e adulti con il miraggio del denaro facile e del potere immediato. A questo modello distruttivo occorre contrapporre una narrazione nuova, fondata sul lavoro onesto, sulla dignità della persona e sul rispetto dei diritti umani. “Chi meglio della scuola – si legge ancora – può aprire spazi di riflessione, creatività e partecipazione attiva?”
Il Coordinamento rivolge quindi un appello al mondo della scuola, alle famiglie e alla società civile: “Trasformiamo questa vicenda in una chiamata alla responsabilità collettiva. Il Salento e l’Italia non devono essere ricordati per la cronaca nera ma per la luce della loro cultura, della loro bellezza, della loro capacità di resistere e rinascere”.
Secondo il presidente del CNDDU, professor Romano Pesavento, “la vera vittoria sulle mafie non si otterrà solo con gli arresti, ma con la costruzione quotidiana di una coscienza civile diffusa”. La scuola deve diventare il cuore pulsante di un nuovo patto educativo, in cui ogni docente sia testimone di legalità e ogni studente ambasciatore di giustizia. “Investire nell’educazione civica – conclude – significa investire nella sicurezza collettiva più di qualsiasi muro o telecamera di sorveglianza, perché solo le coscienze vigili possono costruire comunità solide e impermeabili al ricatto mafioso”.
L’operazione antimafia di Lecce, per il CNDDU, dimostra che “lo Stato c’è”, ma deve camminare accanto alla scuola per vincere davvero. “Se oggi abbiamo assistito a un successo investigativo – si legge nella nota – domani dovremo trasformarlo in un successo educativo, perché il futuro si difende nelle aule e senza una scuola forte e libera non ci sarà mai una società libera”.
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