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L'analisi

Bce e contante: l’avvertimento che scuote certezze e solleva interrogativi

Tra conflitti internazionali, timori per la sicurezza informatica e limiti di legge, il dibattito sulla raccomandazione della Banca Centrale Europea di tenere denaro in casa apre riflessioni profonde sul sistema economico e politico

Soldi

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BARI - Mentre il main stream è concentrato sulla tragica questione Gaza facendo leva su interessi partitici e sulla personale sensibilità ed umanità del singolo cittadino, la BCE (la Banca Centrale Europea) ha trovato il tempo per raccomandare di tenere in casa un po' di contante per fronteggiare possibili problemi non improbabili in questa fase.

La cosa non è secondaria. Come mai i convinti sostenitori del pagamento tracciato di punto in bianco scoprono e dicono (e raccomandano) che l'uso del contante è più sicuro? Tutto quello che ci avevano raccontato non è più così certo? Quindi, come suggerito dalla Bce, è meglio detenere una maggiore quantità di liquido! Ma in Italia la legge pone dei limiti molto bassi a tale detenzione. Ma per arrivare a tale determinazione la Bce di cosa ha paura anche visto che non è compito suo consigliare queste cose? Sa cose a noi ignote come un eventuale allargamento dei conflitti in corso? Oppure è a conoscenza della estrema vulnerabilità del sistema informatico che fa funzionare i pagamenti elettronici? Oppure ancora si provvede fin d'ora ad abituarci ad una vita e una economia di guerra? E ad abituarci alla stessa parola guerra di cui abbiamo ancora terrore? E le banche possono permettersi un esborso di tale portata? Oppure si cerca di mettere in difficoltà alcune banche per favorire un ulteriore accentramento finanziario magari sollecitato dai mammasantissima della finanza globale?

Sono tutte domande molto gravi da cui, senza drammi, dobbiamo carpire alcuni punti fermi, i plinti su cui costruire il nostro futuro comportamento: A) il contante è più sicuro della tecnologia. B) i risparmi detenuti nelle memorie dei computer altrui potrebbero volatilizzarsi in un nonnulla. C) che il futuro sarà certamente molto diverso e peggiore di come ce lo attendiamo.

I nostri rappresentanti che occupano le istituzioni lo capiscono questo drammatico problema almeno come lo abbiamo intuito noi? Cosa intendono fare? Aumentare la facoltà di detenzione di liquido? Oppure non fanno nulla? E se non fanno nulla come potremo difenderci? Ognuno per sé e Dio per tutti?

A questo abisso è arrivata la implosione del sistema democratico-rappresentativo-elettivo che consideriamo talmente buono da esportarlo a suon di cannonate e missili? Come rinnovarlo?

Come si vede la cosa non è da seconda pagina, dovrebbe essere in cima ai pensieri degli elettori delle prossime votazioni, e pone questione di fondo del nostro sistema.

La risposta è sotto il naso di tutti ma in pochi hanno interesse ad accorgersene e a parlarne: è assolutamente prevalente l’oggi e l’immediato guadagno e non i temi di sistema.

Ci ritroveremo nudi, senza una lira e ci chiederemo come mai ci siamo ridotti così senza accorgercene!

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