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Lecce

Sgominata organizzazione criminale erede della Sacra Corona Unita: 17 arresti e 33 indagati

Operazione Pitbull tra Racale, Alliste, Taviano, Melissano e Gallipoli. Sequestrati stupefacenti e beni per circa 91 mila euro

Carabinieri

Operazione dei Carabinieri

LECCE - Un imponente dispiegamento di uomini e mezzi dell’Arma dei Carabinieri di Lecce ha consentito stamattina di portare a termine una vasta operazione contro un’organizzazione criminale radicata nel basso Salento, in particolare nei comuni di Racale, Alliste, Taviano, Melissano e Gallipoli e presso il carcere di Lecce. L’intervento ha mobilitato 110 militari. In totale sono state arrestate 17 persone (16 in cella e una ai domiciliari) su un totale di 33 indagati.

L'operazione è stata ribattezzata “Pit Bull”, dalla razza dei cani utilizzati come guardiani e che aggredirono i militari durante un primo intervento.

Le accuse contestate sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate, tentata estorsione, ricettazione e detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso.

Tutto ha avuto origine nel marzo 2022, quando un giovane di 22 anni di Taviano venne picchiato brutalmente e costretto a consegnare 700 euro, prezzo di un debito di droga. Quello che sembrava un episodio isolato – spiegano gli inquirenti – si è rivelato la punta dell’iceberg di un sistema criminale radicato e dedito al traffico di cocaina, eroina, marijuana e hashish, smerciate nei centri abitati e nelle località marine più frequentate.

Al vertice dell’organizzazione c’è Vito Paolo Vacca, 31 anni, nipote di Vito Paolo Troisi, storico capo dell’omonimo clan. Figlio del defunto Angelo Salvatore Vacca, ergastolano per omicidio, Vacca ha preso le redini del gruppo dopo la morte del padre. La sfarzosa cerimonia funebre di quest’ultimo, con una carrozza dorata trainata da quattro cavalli neri, è stata un vero manifesto di potere.

Fondamentale il ruolo delle donne della famiglia: sei di loro, tutte raggiunte da misure cautelari, gestivano approvvigionamenti, spaccio e contabilità. In particolare, la moglie del presunto boss coordinava la rete di vendita e la gestione degli introiti quando il marito era assente.

Il bilancio dell’operazione è imponente: sette arresti in flagranza, il sequestro di 22 chili di cocaina, 10 chili di marijuana, 3,5 chili di eroina, 9 chili di hashish e beni per un valore di circa 91.000 euro.

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