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Taranto

Frode fiscale e truffa aggravata, sei arresti

Operazione della Guardia di Finanza. Nel mirino un gruppo di imprenditori e consulenti che avrebbero usato fatture false per oltre 9 milioni di euro

La Guardia di Finanza a Taranto

La Guardia di Finanza a Taranto

TARANTO - La Guardia di Finanza di Taranto ha eseguito questa mattina sei ordinanze di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale e truffa aggravata. Le misure sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari Rita Romano su richiesta del pubblico ministero Enrico Bruschi, che il 16 settembre aveva avanzato la proposta di misure cautelari.

Nei giorni scorsi gli indagati erano stati ascoltati dal Gip e ieri è stato emesso il provvedimento, eseguito oggi dai militari. L’impianto accusatorio della Procura è stato accolto integralmente dal giudice.

Secondo quanto già reso noto il 16 settembre, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto avevano eseguito un sequestro preventivo nei confronti di una società a responsabilità limitata e di un gruppo di imprenditori e consulenti indagati per frode fiscale e truffa aggravata, con l’ipotesi di un vincolo associativo per alcuni di loro.

Le indagini, delegate dalla Procura, hanno ricostruito un presunto sodalizio attivo nella provincia che, attraverso fatture per operazioni inesistenti per oltre 9 milioni di euro emesse da “cartiere”, avrebbe consentito a tre srl operanti nella raccolta e trasformazione dei rifiuti, poi confluite in un’unica azienda, di evadere Iva e imposte dirette tra il 2017 e il 2022, generando crediti d’imposta fittizi. Tra questi figurano crediti Industria 4.0 finanziati con risorse del Pnrr e crediti per investimenti nel Mezzogiorno Cim, per un valore complessivo superiore a 700 mila euro.

Sulla base degli accertamenti delle Fiamme Gialle, coordinati dall’autorità inquirente, il Gip ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni e disponibilità finanziarie riconducibili alla società e agli altri indagati fino alla concorrenza di oltre 3,4 milioni di euro, ritenuti profitto dei reati contestati.

Contestualmente era stato emesso un decreto di interrogatorio preventivo nei confronti di 6 indagati per i quali la Procura aveva richiesto le misure cautelari personali ora eseguite.

L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza e della Procura di Taranto nel contrasto alle frodi fiscali e alle truffe ai danni dello Stato, puntando a colpire non solo i responsabili ma anche i proventi delle condotte illecite.

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