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Taranto

A caccia di ordigni bellici nell’area del nuovo impianto di dissalazione

Prime verifiche e monitoraggi ambientali per il progetto “Acqua per Taranto”. L’impianto, alimentato da energia rinnovabile, servirà 385 mila cittadini e prevede interventi di riqualificazione del fiume Tara

Dissalatore

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TARANTO - A Taranto sono iniziate le operazioni di bonifica dagli ordigni bellici nelle aree destinate a ospitare il futuro impianto di dissalazione del progetto “Acqua per Taranto”. Le attività prevedono una prima fase di verifica superficiale con l’ausilio di strumenti come metal detector e magnetometri, seguita da una ricognizione più approfondita per escludere la presenza di ordigni anche in profondità. Questo passaggio è indispensabile per garantire l’avvio dei lavori in condizioni di piena sicurezza.

L’intervento si aggiunge ai monitoraggi ambientali già avviati nelle scorse settimane e che interessano acqua, aria, suolo, rumore, flora, fauna e habitat. Per la prima volta è stata attivata un’osservazione sistematica del fiume Tara, mentre in mare sono in corso analisi delle acque e dei sedimenti, affiancate da studi sugli organismi marini. Anche la qualità dell’aria e i livelli acustici sono oggetto di rilevazioni costanti, insieme a campagne dedicate alla biodiversità.

Il nuovo impianto di dissalazione, interamente alimentato da energia rinnovabile, fornirà acqua potabile a 385 mila cittadini e rappresenta uno dei pilastri, insieme al risanamento delle reti e al riuso delle acque affinate, della strategia per rafforzare la resilienza idrica di Taranto e dell’intera Puglia. La struttura sarà realizzata a circa 1 chilometro dal fiume Tara, utilizzando una presa esistente di Acque del Sud senza necessità di nuove opere sul corso d’acqua. Il deflusso del Tara continuerà a essere garantito e l’acqua residua del processo di dissalazione, simile a quella già presente nel fiume e nel suo sbocco naturale, sarà compatibile con l’ecosistema marino.

Il progetto comprende anche interventi di riqualificazione ambientale nell’area del Tara, con il miglioramento degli accessi all’acqua e del tratto di pista ciclabile che costeggia il fiume, per restituire alla comunità spazi più fruibili e valorizzati.

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