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Lecce
28 Settembre 2025 - 06:43
Bullismo - archivio
LECCE - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha espresso profonda preoccupazione per la vicenda di Galatone, in provincia di Lecce, dove una ragazzina con disabilità è stata vittima di mesi di bullismo da parte di coetanei. L’organismo, presieduto da Romano Pesavento, ha sottolineato che non si tratta di un semplice conflitto tra pari, ma di una vera e propria esperienza traumatica, con conseguenze gravi sul benessere emotivo, sull’autostima e sulla percezione di sicurezza della giovane.
Secondo il Cnddu, la ragazza ha vissuto paura costante, isolamento sociale e ansia, fino ad arrivare ad evitare di uscire di casa e di relazionarsi con i propri coetanei. Il bullismo reiterato, quando colpisce persone fragili, può generare impotenza, senso di colpa, insicurezza e diffidenza verso l’ambiente circostante, compromettendo la possibilità di sviluppare relazioni sane, incidendo sul rendimento scolastico e influenzando lo sviluppo emotivo.
In questa vicenda, la scuola ha avuto un ruolo decisivo, diventando il luogo in cui la vittima ha trovato ascolto e comprensione, potendo denunciare le vessazioni subite. Per il Coordinamento questo conferma quanto sia fondamentale che l’istituzione scolastica non sia solo un contesto educativo, ma anche un presidio psicologico, con personale formato per intercettare segnali di disagio e attivare percorsi di sostegno mirati.
Il Cnddu evidenzia la necessità di interventi su più piani: supporto psicologico individuale alla vittima, percorsi di educazione emotiva e sociale per i ragazzi coinvolti e creazione di un ambiente scolastico inclusivo e sicuro. L’obiettivo è promuovere empatia, gestione dei conflitti e responsabilità sociale, perché la violenza tra pari non trovi terreno fertile.
“Ogni adulto, docente, genitore o operatore sociale – si legge nella nota – ha il compito di riconoscere e prevenire le dinamiche di sopraffazione, evitando che silenzio e indifferenza diventino complici del disagio”. Il Coordinamento ribadisce inoltre l’importanza di percorsi integrati tra scuola, famiglie, servizi sociali e comunità per garantire protezione, ascolto e il recupero della fiducia nelle relazioni.
Per il Cnddu il bullismo non è soltanto un fenomeno sociale, ma un problema di salute mentale: intervenire subito significa prevenire conseguenze a lungo termine sulla crescita emotiva e relazionale dei ragazzi. La scuola, in questa prospettiva, deve diventare un vero laboratorio di inclusione, rispetto e valorizzazione delle differenze, dove i diritti umani siano pratiche quotidiane e non solo principi teorici.
Il Coordinamento assicura che continuerà a monitorare il caso di Galatone e a promuovere interventi concreti affinché ogni minore possa vivere in sicurezza, dignità e serenità, sviluppando quelle competenze socio-emotive indispensabili per affrontare la vita.
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