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Il caso

Un registratore in auto "per controllare la moglie": ecco la sentenza

Il verdetto del tribunale in merito ad una vicenda che è accaduta a Taranto. Imputato un noto artigiano

Il tribunale di Taranto

Il tribunale di Taranto

Una condanna, con pena sospesa, revoca del braccialetto elettronico e non menzione della condanna stessa ad un anno e dieci mesi di reclusione per le contestazioni di stalking, violazione di domicilio e percosse. Ma assoluzione perchè il fatto non sussiste in merito all'accusa di interferenza illecita nella vita privata: l'auto non è un privato domicilio e quindi anche un registratore lì inserito non porta ad una condotta che merita condanna.

E' il verdetto di primo grado emesso dal tribunale di Taranto, giudice Caroli, nei confronti di un noto artigiano tarantino di 49 anni, assistito dall'avvocato Donato Salinari. Rigettata la domanda di condanna al pagamento di una provvisionale; l'imputato dovrà risarcire le parti civili in separata sede civile. 

L'uomo era stato arrestato nel marzo 2024 con l'accusa di avere anche piazzato un registratore nell'auto della moglie con cui il rapporto era ormai concluso, oltre alle contestazioni di atti persecutori, violazione di domicilio, percosse ai danni del figlio minorenne.

Il processo si è celebrato nelle forme del rito abbreviato.

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