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L'intervento
25 Settembre 2025 - 09:22
La protesta davanti l'ingresso del Porto di Taranto - foto Usb Taranto
TARANTO - Il senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa del Movimento 5 Stelle, aveva diffuso una nota nelle ore immediatamente precedenti alla protesta organizzata da Usb e Cobas davanti al porto, che ha poi condotto al diniego dell’attracco della petroliera Seasalvia.
Nella sua dichiarazione, l’esponente pentastellato aveva espresso “grande preoccupazione” per la notizia dell’arrivo della nave, impegnata nello scarico di una rilevante quantità di greggio che, secondo le denunce sindacali, sarebbe stato destinato all’aviazione militare israeliana. “Se confermato, si tratterebbe di un fatto gravissimo – aveva sottolineato –. Taranto non può e non deve diventare la base logistica di un genocidio che il governo israeliano sta compiendo contro la popolazione civile palestinese in violazione dei principi del diritto umanitario”.
Turco aveva poi rivolto un appello urgente alle istituzioni locali, chiedendo che venisse fatta chiarezza “sulla natura del carico e sulla sua destinazione”. In particolare aveva ribadito l’esigenza di garantire trasparenza e sicurezza per la comunità ionica, “già segnata da troppe emergenze ambientali e sociali”.
Nella nota il senatore ha ricordato che “la città di Taranto ha già pagato un prezzo altissimo in termini di salute, diritti e dignità” e che “non può diventare teatro di nuove operazioni che nulla hanno a che vedere con la vocazione civile, economica e sociale del territorio”.
Il Movimento 5 Stelle, aveva annunciato Turco, porterà la questione in Parlamento, chiedendo che il Governo riferisca con urgenza sull’accaduto e che vengano adottate tutte le misure necessarie per evitare il ripetersi di episodi analoghi.
“La pace, la tutela dei diritti umani e la sicurezza dei cittadini devono essere al centro dell’azione politica e istituzionale”, aveva concluso Turco, aggiungendo che “se serve qualcosa a Israele per continuare a perpetrare il genocidio della popolazione palestinese, non deve passare per le mani di Taranto, né per quelle italiane”.
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