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Bari
25 Settembre 2025 - 07:35
Tiziana Carella
BARI - La sanità pugliese rischia di perdere circa 177 milioni di euro destinati al rafforzamento dell’assistenza territoriale. A lanciare l’allarme è la UIL Pensionati Puglia, che denuncia gravi ritardi nella messa a regime dei servizi previsti dal DM 77/2022 e dal PNRR Missione 6, alla luce dei dati contenuti nel “Report nazionale sul monitoraggio DM 77 – I semestre 2025” pubblicato da Agenas e aggiornato al 30 giugno 2025.
Il documento fotografa una situazione nazionale a macchia di leopardo, con forti disomogeneità tra regioni e con particolare criticità al Sud. In Puglia le difficoltà emergono in modo evidente. Secondo la segretaria generale della UILP Tiziana Carella, senza un intervento immediato per riallinearsi agli standard fissati dal decreto, la regione potrebbe perdere l’intero pacchetto di fondi destinati non solo alle strutture, ma anche al potenziamento del personale infermieristico e medico.
I termini per completare i progetti fissati dal PNRR e dal DM 77 scadono il 30 giugno 2026, ma lo stato di avanzamento appare «lento, frammentato e insufficiente». Carella ricorda che in Puglia erano previste 123 Case della Comunità, ma al momento ne risulta attiva soltanto una, a Mottola, che però non è operativa per mancanza di medici e infermieri. «Avevamo già espresso la nostra preoccupazione – ha aggiunto – per il rischio che Case e Ospedali di Comunità si trasformassero in semplici scatole vuote, negando il diritto alla salute, soprattutto agli anziani e ai non autosufficienti».
Il DM 77 e il PNRR prevedevano una riorganizzazione complessiva del sistema, con l’obiettivo di rafforzare la medicina di prossimità, ridurre la pressione sugli ospedali e potenziare assistenza domiciliare e cure palliative. Tuttavia, le inefficienze messe in luce da Agenas minacciano non solo la coerenza con il piano nazionale, ma anche la sostenibilità futura della sanità regionale.
Una contraddizione evidente se si considera che solo pochi giorni fa la Regione Puglia aveva celebrato i risultati del monitoraggio ministeriale dei LEA pubblicato dalla Fondazione Gimbe, che colloca la regione al decimo posto nazionale tra quelle adempienti. Secondo la UILP, la discrepanza tra i due report rivela che i cittadini pugliesi, e in particolare le fasce più deboli, continuano a pagare il prezzo di ritardi e inefficienze.
«Lanciamo un appello forte e chiaro – ha concluso Carella – perché la Puglia non diventi il simbolo dello spreco di fondi e dell’abbandono dei cittadini. In vista delle prossime elezioni regionali, chiediamo alla Giunta e alle ASL di assumersi responsabilità precise e di avviare subito azioni concrete per colmare i ritardi. Non possiamo permettere che siano anziani, pensionati e persone fragili a pagare le conseguenze di scelte inadeguate. Servono risposte immediate e controlli trasparenti».
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