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Ginosa

Il Comune alza il muro contro il termovalorizzatore: “Progetto insostenibile e pericoloso”

Il sindaco Vito Parisi ribadisce il no dell’amministrazione: presentate nuove osservazioni al Ministero, mentre il caso arriva anche a Bruxelles

II sindaco di Ginosa Vito Parisi

II sindaco di Ginosa Vito Parisi

GINOSA - Il Comune di Ginosa torna a ribadire con forza la propria contrarietà al progetto di realizzazione di un termovalorizzatore sul territorio. “Non vedremo passerelle né annunci di facciata – ha dichiarato il sindaco Vito Parisi – la nostra posizione è chiara: continueremo a opporci in ogni sede a un impianto che rappresenta la morte del territorio e non garantisce alcuna sicurezza per l’ambiente e la salute pubblica”.

Dopo aver impugnato la determinazione della Regione Puglia, l’amministrazione comunale ha trasmesso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica una nuova serie di osservazioni, successive alle integrazioni depositate a giugno dalla società proponente Ecologistic. Secondo il Comune, la documentazione aggiuntiva non ha risolto le criticità già segnalate, anzi avrebbe accentuato le preoccupazioni per i rischi ambientali e sanitari legati all’opera.

Tra i punti più critici indicati figurano emissioni potenzialmente fuori limite, un piano di monitoraggio giudicato inadeguato, la gestione non chiara dei periodi transitori, l’uso ingiustificato del CSS come combustibile, il trattamento delle acque reflue non conforme, uno studio sanitario incoerente e un bilancio energetico considerato insostenibile. A ciò si somma l’incompatibilità del progetto con strumenti di pianificazione regionale come il Piano Paesaggistico Territoriale e il Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali, oltre all’assenza di requisiti urbanistici e amministrativi fondamentali.

Il fronte politico si è intanto allargato. Dopo un’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Mario Turco, la questione è approdata anche a Bruxelles grazie all’iniziativa degli eurodeputati pugliesi del MoVimento 5 Stelle del gruppo The Left – Valentina Palmisano, Danilo Della Valle, Mario Furore e Dario Tamburrano – che hanno chiesto chiarimenti sulla compatibilità del finanziamento di 68 milioni di euro di fondi europei con il Green Deal e il principio “Do No Significant Harm”.

“Questo progetto – ha aggiunto Parisi – è stato concepito male e presentato peggio. Non rispetta né l’ambiente né la salute dei cittadini e contrasta con le vocazioni agricole, turistiche e paesaggistiche del nostro territorio. Come istituzioni abbiamo il dovere di difendere la comunità da un impianto che porterebbe soltanto rischi, senza alcun beneficio. Abbiamo già agito con ricorsi e osservazioni puntuali e continueremo a farlo, insieme ai cittadini e alle realtà che condividono questa battaglia. Chiediamo a Ecologistic di fare un passo indietro: Ginosa non può diventare sede di un’opera tanto impattante”.

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