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Bari

Cinque borse di studio dalla Regione per gli studenti di Gaza

Sostegno da 30.000 euro ciascuna per i giovani palestinesi: copriranno iscrizione, vitto, alloggio e percorsi di crescita nelle università pugliesi

Striscia di Gaza - archivio

Striscia di Gaza - archivio

BARI - La Regione Puglia ha deciso di finanziare 5 borse di studio, ognuna del valore di 30.000 euro, destinate a studentesse e studenti palestinesi residenti nella Striscia di Gaza. L’iniziativa, rivolta a chi vorrà frequentare corsi di laurea triennali negli atenei pugliesi, è stata presentata come un atto di concreta vicinanza alla popolazione civile e come impegno nel promuovere, attraverso il diritto allo studio, cooperazione e speranza di pace.

La misura, sostenuta con una dotazione complessiva di 150.000 euro, sarà gestita dall’Università degli Studi di Bari, che aveva avanzato un appello al presidente della Regione Michele Emiliano e all’assessore al Diritto allo Studio Sebastiano Leo per lo stanziamento delle risorse. Le borse copriranno le spese di iscrizione universitaria, oltre a vitto, alloggio e altre necessità, garantendo così un sostegno diretto e concreto a chi arriverà in Puglia.

L’iniziativa nasce anche dalla sollecitazione della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, che nei giorni scorsi aveva chiesto l’attivazione di misure a favore degli studenti palestinesi. La Regione Puglia ha raccolto l’appello con immediatezza, ribadendo la propria posizione di ripudio della guerra e di difesa dei diritti umani.

“Nel giorno dello sciopero generale per Gaza – ha dichiarato il presidente Emiliano – la Puglia compie un gesto significativo approvando queste borse di studio. Con l’Università di Bari daremo la possibilità ai ragazzi di Gaza di proseguire il loro percorso formativo in un contesto di pace e sicurezza. Ci auguriamo che in futuro possano riportare nella loro terra le competenze acquisite, diventando costruttori di sviluppo e convivenza”.

Sulla stessa linea l’assessore Sebastiano Leo, che ha sottolineato come la crisi nella Striscia rappresenti una delle emergenze umanitarie più gravi degli ultimi decenni. “Con queste borse di studio – ha spiegato – intendiamo offrire ai giovani palestinesi non soltanto un percorso accademico, ma una concreta opportunità di riscatto. In una realtà segnata da privazioni, assenza di servizi e condizioni di vita disumane, l’istruzione diventa strumento essenziale di dignità e speranza”.

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