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Taranto

Tensione alla Vestas Blades Italia, Fiom e Uilm denunciano clima insostenibile

I sindacati attaccano la direzione: “Licenziamento illegittimo, buste paga irregolari e gestione del personale fuori dalle regole. Pretendiamo rispetto e risposte concrete”

Tensione alla Vestas Blades Italia, Fiom e Uilm denunciano clima insostenibile

Tensione alla Vestas Blades Italia, Fiom e Uilm denunciano clima insostenibile

TARANTO - A Taranto sale la protesta dei lavoratori della Vestas Blades Italia, dove Fiom e Uilm hanno confermato lo stato di agitazione nei confronti dell’azienda. La mobilitazione, spiegano le sigle metalmeccaniche, non riguarda soltanto il caso del licenziamento di un dipendente ritenuto illegittimo, ma un quadro più ampio che descrivono come un clima aziendale divenuto “insostenibile”.

Secondo i sindacati, ogni comportamento dei lavoratori viene strumentalizzato e trasformato in motivo di contestazione, creando un ambiente segnato da paura e sfiducia. Al centro delle critiche viene indicato in particolare l’ufficio P&C, chiamato a gestire le relazioni con il personale. “Un ufficio che dovrebbe tutelare i diritti dei dipendenti – denunciano – e che invece ignora le segnalazioni, minimizza i problemi e si sottrae a ogni responsabilità”.

Fiom e Uilm puntano il dito anche contro le irregolarità legate alle buste paga. I sindacati segnalano che il rimborso del 730, atteso da luglio, non è stato ancora erogato, generando disagi per chi deve ricevere somme e per chi, al contrario, deve restituirle. “A fronte di difficoltà concrete – accusano – l’azienda risponde con comunicazioni generiche via mail, insufficienti e irrispettose verso chi lavora”.

Un altro fronte riguarda la gestione disciplinare: il ritiro dei pass senza una procedura formale viene definito dalle organizzazioni come un vero e proprio abuso. “Si ignorano le tutele previste dallo Statuto dei Lavoratori – sottolineano – perché le regole devono essere rese note con affissione in spazi accessibili a tutti. Continuare con pratiche prive di fondamento normativo è grave, irregolare e pericoloso”.

La posizione dei sindacati è netta: non si accontentano di generiche aperture al dialogo ma chiedono azioni immediate. “Non domandiamo un incontro – dichiarano – ma pretendiamo rispetto per chi manda avanti l’azienda e produce valore ogni giorno. Senza i lavoratori Vestas non esisterebbe, e senza rispetto non c’è futuro”.

La mobilitazione punta a evitare altri licenziamenti e a fermare quelle che Fiom e Uilm definiscono pratiche aziendali arbitrarie e lesive della dignità. La protesta andrà avanti, annunciano i sindacati, “finché non arriveranno risposte, soluzioni e il riconoscimento dei diritti”.

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