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L'intervento
22 Settembre 2025 - 07:56
Il Ponte Girevole danneggiato - foto di Francesco Manfuso
TARANTO - Il recente guasto al Ponte Girevole, risolto senza conseguenze per la sicurezza, diventa per la Cisl Funzione Pubblica di Taranto e Brindisi il simbolo di una crisi ben più profonda che riguarda tutti gli enti della Difesa presenti nel territorio ionico. A lanciare l’allarme è il segretario territoriale Umberto Renna, che parla di «campanello d’allarme» e di una situazione sempre più compromessa dalla riduzione del personale civile e dal taglio continuo delle risorse.
Secondo il sindacato, la mancanza di lavoratori e di fondi, anche per lo straordinario, rischia di tradursi in una paralisi delle attività che avrebbe gravi ricadute non solo sulla funzionalità degli enti militari ma anche sull’economia della città.
Il quadro tracciato è allarmante: il Ponte Girevole è garantito da un organico ridotto a un terzo di quello previsto, senza riconoscimento delle ore aggiuntive; la Camera iperbarica dell’Ospedale Militare, fondamentale per la cittadinanza, opera tra mille difficoltà; la centrale elettrica dell’Arsenale, gestita da pochissimi tecnici, espone al rischio di blackout non solo l’area militare ma anche parte della città.
Il problema riguarda l’intero sistema. Negli enti della Difesa mancano oltre 2.000 unità tra tecnici e addetti alla logistica, mentre si riducono le risorse per la manutenzione di strutture strategiche come l’Arsenale, la Base Navale e il Maricommi di Chiapparo, indispensabile per il rifornimento dei combustibili alle navi.
Renna sottolinea come la politica non abbia mantenuto l’impegno di modificare la legge 244 del 2012, che ha comportato un taglio del 50% degli organici, aggravato dal ridimensionamento dei fondi per lo straordinario. «È un’equazione impossibile – denuncia –: meno personale, meno risorse, ma le stesse attività richieste».
A fronte di promesse di nuove risorse da parte del vertice politico e del Capo di Stato Maggiore della Marina, gli enti periferici non hanno ancora visto risultati concreti. «Assistiamo – aggiunge Renna – alla cancellazione di attività e posti di lavoro, mentre si ipotizzano esternalizzazioni o trasferimenti altrove».
Da qui l’appello del sindacato alle istituzioni locali: «Non è più tempo di presenze simboliche – avverte –. Taranto merita di più. Serve una cabina di regia permanente tra vertici militari, politici, sindacali e istituzionali, capace di elaborare analisi e proposte per evitare una deriva irreversibile».
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