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Barletta

Dona fegato, cuore, reni e cornee: una donna di 58 anni salva quattro vite

Decima donazione multiorgano al Dimiccoli. Il ringraziamento della Asl Bt e del sindaco Cannito alla famiglia della donatrice

L'ospedale Dimiccoli di Barletta

L'ospedale Dimiccoli di Barletta

BARLETTA - Si è conclusa alle prime ore di sabato 20 settembre, all’ospedale Dimiccoli di Barletta, la decima donazione multiorgano effettuata nella provincia Bat. A rendere possibile l’intervento è stata una donna di 58 anni, residente a Barletta ma di origine marocchina, i cui familiari hanno dato il consenso al prelievo di fegato, cuore, reni e cornee.

L’operazione, particolarmente complessa, ha richiesto il coinvolgimento di più équipe specialistiche. Il fegato e il cuore sono stati prelevati dai chirurghi del Policlinico di Bari, i reni dagli urologi del Policlinico di Foggia, mentre le cornee sono state affidate al coordinamento trapianti e inviate alla Banca degli Occhi di Mestre.

«Non è stata una donazione semplice, sono stati necessari accertamenti specifici che hanno coinvolto nella notte anche la clinica Spallanzani di Roma» ha spiegato Giuseppe Vitobello, coordinatore trapianti della Asl Bt. «Come spesso accade, per arrivare a un esito positivo è indispensabile la collaborazione di diversi specialisti, anche di altre regioni. Ringrazio gli operatori che hanno garantito supporto e professionalità».

Un ringraziamento speciale è arrivato anche dal commissario straordinario della Asl Bt Tiziana Dimatteo, che ha sottolineato l’importanza della scelta compiuta dai familiari: «Il nostro pensiero più sincero va al marito e alla figlia della donatrice che, con il loro consenso, hanno trasformato un momento di dolore in un atto d’amore».

Alla voce delle istituzioni sanitarie si è unito il sindaco di Barletta Cosimo Cannito, che ha espresso la gratitudine dell’intera comunità: «Avete reso possibile un gesto di immenso altruismo, capace di donare speranza a chi attendeva un trapianto. La vostra scelta rappresenta un esempio di umanità e rispetto per la vita, trasformando la perdita in continuità».

L’intervento è stato eseguito nelle sale operatorie dirette dal dottor Michele Debitonto. Grazie al consenso della famiglia e al lavoro coordinato delle équipe mediche, il dono di una vita interrotta si è tradotto in nuove possibilità di cura per molti pazienti.

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