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Taranto

Prosegue il restauro delle tele del Duomo di San Cataldo

La Basilica Cattedrale rilancia il progetto di recupero del patrimonio artistico. Affidati alla restauratrice Maria Gaetana di Capua gli interventi sulle due grandi opere del Seicento

Prosegue il restauro delle tele del Duomo di San Cataldo

Restauri in Cattedrale: nuova luce per le grandi tele della cappella del Santissimo - foto Nuovo Dialogo

TARANTO - La Basilica Cattedrale di San Cataldo prosegue il percorso di valorizzazione del proprio patrimonio artistico con un nuovo intervento di restauro, illustrato in un articolo firmato da Silvano Trevisani e pubblicato sul periodico della Diocesi di Taranto “Nuovo Dialogo”. Su impulso del parroco monsignor Emanuele Ferro, sono in corso i lavori sulle due grandi tele custodite nella cappella del Santissimo, sostenuti economicamente dal Gruppo Italcave.

L’amministratore delegato Giovanni De Marzo ha spiegato che l’azienda considera la tutela dei beni culturali come parte della propria responsabilità sociale: «Con questo progetto – ha dichiarato – vogliamo rafforzare il nostro legame con la comunità tarantina, contribuendo a valorizzare il patrimonio storico e artistico della città e a custodirne l’identità culturale e spirituale».

Il restauro è affidato alla restauratrice Maria Gaetana di Capua, da anni impegnata in interventi su opere d’arte della diocesi tarantina e di altre località pugliesi. Le tele, risalenti al 1657 circa e attribuite al pittore veneto Giovanni Molinari, raffigurano la “Caduta della Manna” e la “Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci”. Le dimensioni sono imponenti – 8 metri di lunghezza per 3 di altezza – e le opere erano già state oggetto di restauri negli anni ’60 e ’70 del Novecento.

Di Capua ha spiegato che la prima fase consiste in uno studio preliminare per stabilire le metodologie più adatte a preservarne l’integrità. Le tecniche moderne, osserva, consentono oggi interventi più scientifici e rispettosi dell’autenticità. Fattori ambientali come temperatura, umidità e luce restano decisivi per garantire la durata delle opere, che richiedono costante sorveglianza e competenze specialistiche.

La restauratrice, forte di una lunga esperienza sul patrimonio artistico pugliese, ha ribadito l’importanza di diffondere una vera “cultura del restauro”, indispensabile per custodire in maniera consapevole un patrimonio storico e devozionale che rappresenta l’identità della comunità.

Grazie al sostegno di Italcave e al lavoro degli esperti, la Cappella del Santissimo si prepara così a restituire alla città due capolavori che, riportati all’antico splendore, diventeranno ancora una volta parte viva del percorso spirituale e artistico del Duomo di Taranto.

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