Cerca

Cerca

Taranto

Caso cozze, “Dati Asl non aggiornati, serve trasparenza e bonifiche”

Le parole di Luciano Manna, leader di VeraLeaks che chiede chiarezza dopo le polemiche sulle dichiarazioni di Enzo Magistà: “Risposte fondate su numeri vecchi, Taranto unica città costretta a spostare i mitili per rischio contaminazione”

Caso cozze, “Dati Asl non aggiornati, serve trasparenza e bonifiche”

Cozze di Taranto

TARANTO - Dopo le polemiche scaturite dalle dichiarazioni dell'ex direttore di Telenorba Enzo Magistà sulle cozze tarantine, arriva la presa di posizione di Luciano Manna, referente dell’associazione VeraLeaks, che invita a riportare il dibattito su dati concreti e verificabili.

Manna esprime solidarietà alle associazioni di categoria che hanno difeso la cozza tarantina e riconosce l’errore di comunicazione commesso dal giornalista, da lui stesso ammesso. Tuttavia, sottolinea come alcune reazioni siano andate oltre i limiti della critica legittima: «Le esternazioni contro Magistà meritavano maggiore rispetto per la persona e la sua professione. Ho letto anche interventi politici che hanno sfruttato l’occasione senza alcuna competenza in materia».

Il leader di VeraLeaks punta il dito contro una questione precisa: l’assenza di dati aggiornati sulle analisi condotte dalla Asl di Taranto. «L’ultimo rilievo disponibile risale a luglio 2024 – osserva –. Come si possono formulare risposte e rassicurazioni ai cittadini senza numeri recenti? La Asl deve pubblicare regolarmente i dati, senza aspettare richieste specifiche, come previsto dalla normativa».

Manna ricorda inoltre che proprio nelle repliche a Magistà si è fatto riferimento allo spostamento dei mitili dal primo seno del Mar Piccolo al secondo e al Mar Grande, misura imposta già dal 2011 da una legge regionale per le criticità ambientali note nella zona. «Taranto è l’unica città italiana in cui i mitili devono essere trasferiti per ridurre il rischio di contaminazione da diossina e pcb», spiega.

Secondo Manna, i dati raccolti negli ultimi anni mostrano che i valori registrati nel primo seno superano regolarmente i limiti di attenzione fissati dall’Unione Europea, che prevedono la rimozione della fonte inquinante. In alcuni casi, specialmente nelle aree vicine alle idrovore ex Ilva, i livelli avrebbero superato anche i limiti massimi consentiti. «Se Taranto è in Europa – sottolinea – allora vanno rispettate le regole europee. Diversamente, siamo in piena infrazione».

Il comunicato si chiude con un appello forte: «La stessa energia usata per replicare a Magistà venga finalmente messa al servizio della richiesta di bonifiche delle acque del Mar Piccolo. Dopo oltre dieci anni di commissari straordinari, gli interventi restano ancora un miraggio».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori