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Taranto

Ex Ilva, stop di Afo 4: “Impianti pericolosi, lavoratori ignorati”

Il sen. Mario Turco del Movimento 5 Stelle attacca il governo per l’assenza di una strategia su Taranto e richiama i rischi per sicurezza, salute e economia. Nel mirino anche il mancato avviso ai Rls

Il Siderurgico di Taranto

Il Siderurgico di Taranto

TARANTO - Lo stop dell’unico altoforno in funzione all’ex Ilva, Afo 4, diventa terreno di scontro politico. Il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia Lavoro e Impresa, richiama l’attenzione su due profili che giudica centrali: la sicurezza degli impianti e il rispetto dei lavoratori.

Secondo Turco, la fermata non sorprende e appare riconducibile a un nuovo guasto. A suo avviso il dato più grave resta però la mancata informativa ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, già segnalata dalle organizzazioni sindacali. Una condotta che, per il M5S, indica quanto poco vengano considerati gli addetti in un sito industriale complesso, dove ogni fermata incide su turni, vigilanza tecnica e presidi di prevenzione.

Nel mirino finisce la gestione dell’esecutivo nazionale. Per il M5S il Governo guidato da Giorgia Meloni non avrebbe una visione sul destino del polo siderurgico e del territorio. La critica riguarda l’assenza di una rotta chiara su produzione, messa in sicurezza degli impianti e tutela delle persone che vi operano. La situazione di stallo viene definita pericolosa non solo per l’economia dell’area tarantina, ma anche per l’ambiente e la salute della popolazione.

Turco sottolinea che notizie come quella del fermo inducono paradossalmente a provare sollievo sapendo che non si sono verificati incidenti ai danni del personale in servizio. Un sentimento che, nella lettura del M5S, conferma la fragilità del sistema e la necessità di ridurre al minimo il rischio in ogni fase di esercizio.

Il giudizio politico si allarga fino alla conduzione complessiva del dossier. Per il senatore pentastellato la fabbrica cade a pezzi mentre il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il Governo si limiterebbero a comunicazioni che non sciolgono i nodi di fondo. In assenza di una strategia, afferma il M5S, a restare scoperti sono i tre pilastri indicati come prioritari: sicurezza sul lavoro, tutela sanitaria ed ambientale, tenuta economica del territorio.

L’ultimo fermo di Afo 4 assomiglia dunque, nella valutazione del MoVimento 5 Stelle, a un campanello d’allarme ulteriore. Per Turco serve un cambio di passo con atti concreti e una programmazione trasparente che coinvolga lavoratori e comunità nelle decisioni sul futuro dell’impianto e della città.

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