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Taranto

Dal tetto di casa alle grandi comunità energetiche: le nuove frontiere del fotovoltaico

La rivoluzione solare in Italia è entrata in una seconda fase, più matura e intelligente, dove la parola chiave non è più solo "produzione", ma "gestione"

Energia

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L'era del fotovoltaico come semplice pannello passivo installato su un tetto è definitivamente tramontata. La rivoluzione solare in Italia è entrata in una seconda fase, più matura e intelligente, dove la parola chiave non è più solo "produzione", ma "gestione". Le nuove frontiere del fotovoltaico non si misurano più soltanto in gigawatt di nuova potenza installata, ma nella capacità di rendere questa energia programmabile, condivisibile e funzionale a un nuovo modello energetico distribuito. Stiamo passando dal concetto di impianto isolato a quello di ecosistema energetico, un percorso che parte dal singolo cittadino e arriva a ridisegnare intere comunità.

Il primo passo di questa evoluzione avviene tra le mura domestiche e nei capannoni delle imprese. Il "prosumer" – produttore e consumatore di energia – ha compreso che il vero valore non sta nel cedere l'energia alla rete, ma nell'autoconsumarla. Questa consapevolezza ha spostato il focus dal pannello alla batteria di accumulo, il dispositivo che permette di immagazzinare l'energia prodotta durante il giorno per utilizzarla quando il sole non c'è. La domanda che un tempo frenava molti, ovvero qual è il costo di una batteria di accumulo per il fotovoltaico (gli esperti di Sunpark lo chiariscono nel loro sito), oggi trova risposte sempre più incoraggianti grazie al calo dei prezzi e agli incentivi, rendendo l'indipendenza energetica un obiettivo concreto.

La rivoluzione del "prosumer": autonomia e intelligenza

Il cuore della nuova frontiera domestica è l'Energy Management System (EMS), un cervello elettronico che ottimizza i flussi di energia in casa. Questo sistema decide in tempo reale se l'energia prodotta dal sole debba essere usata per alimentare gli elettrodomestici, caricare la batteria di accumulo, ricaricare l'auto elettrica o, come ultima opzione, essere ceduta alla rete. È un cambio di paradigma totale: da consumatori passivi che subiscono il prezzo dell'energia, si diventa manager attivi della propria risorsa energetica.

Questa gestione intelligente non solo massimizza il risparmio, ma contribuisce anche a stabilizzare la rete elettrica. Un sistema domestico con accumulo può infatti assorbire i picchi di produzione durante le ore centrali della giornata e ridurre il prelievo dalla rete durante i picchi di domanda serali, agendo come un piccolo ma prezioso tassello di un puzzle energetico nazionale molto più complesso e resiliente.

Dall'individuo alla comunità: la nascita delle CER

Se il prosumer è l'atomo, la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è la molecola. Questa è forse la frontiera più entusiasmante e dirompente del nuovo fotovoltaico. Una CER è un'associazione di cittadini, piccole e medie imprese, enti locali o attività commerciali che decidono di unirsi per produrre, consumare e gestire localmente l'energia prodotta da impianti rinnovabili, come un grande impianto fotovoltaico condiviso.

Il modello è rivoluzionario: l'energia non viaggia più per centinaia di chilometri da una grande centrale, ma viene prodotta e consumata "a chilometro zero". Questo comporta enormi vantaggi. Innanzitutto, si riducono drasticamente le perdite di rete. In secondo luogo, i membri della comunità beneficiano di un risparmio diretto in bolletta, grazie all'energia condivisa e agli incentivi statali previsti. Infine, si crea un modello di sviluppo locale sostenibile, che genera valore economico, sociale e ambientale per il territorio, rafforzando i legami comunitari e promuovendo una cultura della sostenibilità.

Le sfide tecnologiche e infrastrutturali

Questa transizione verso un modello energetico distribuito non è priva di sfide. Richiede un profondo ammodernamento della rete elettrica nazionale, che deve diventare una "smart grid" capace di gestire flussi di energia bidirezionali e non programmati. Operatori come Terna stanno investendo miliardi in digitalizzazione e sistemi di controllo avanzati per rendere la rete flessibile e pronta ad accogliere milioni di piccoli produttori.

Allo stesso tempo, l'innovazione tecnologica continua a correre. Si sperimentano nuove soluzioni come l'agro-fotovoltaico, che integra la produzione di energia con le colture agricole, o il solare galleggiante su bacini idrici. Parallelamente, la ricerca nel campo delle batterie punta a soluzioni sempre più efficienti, durature e sostenibili, utilizzando materiali meno rari e più facilmente riciclabili.

Le nuove frontiere del fotovoltaico, quindi, disegnano un futuro in cui l'energia è sempre più una risorsa locale, condivisa e gestita in modo intelligente. Un futuro in cui il tetto di una casa non è solo una copertura, ma una piccola centrale elettrica, e un quartiere non è solo un insieme di edifici, ma un ecosistema energetico interconnesso che lavora per il benessere comune.

 

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