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Taranto

“La città prigioniera dei veti, servono scelte coraggiose e un modello di sviluppo chiaro”

Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia denuncia disoccupazione e inattività giovanile ai massimi livelli. “Il Governo Meloni ha avviato passi concreti, ora tocca al territorio dimostrare capacità e visione”

Luca Lazzàro

Luca Lazzàro

TARANTO - I dati diffusi da Cgil, Cisl e Uil hanno acceso i riflettori su una situazione sociale ed economica definita “drammatica” dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Luca Lazzàro. Secondo le sigle sindacali, la disoccupazione in città si attesta al 13,5%, quasi il doppio della media nazionale, mentre il tasso di inattività sfiora il 50%, contro il 33% italiano. Ancora più allarmante la condizione dei giovani tra i 15 e i 29 anni: i cosiddetti NEET (coloro che non sono occupati, non studiano e non seguono percorsi di formazione) rappresentano il 33,4%, cioè uno su tre, a fronte del 24,1% nazionale.

“Questi numeri non sono fredde statistiche – ha commentato Lazzaro – ma la fotografia della vita di migliaia di famiglie tarantine. È un’emergenza che non può essere più ignorata”.

Il consigliere ha puntato il dito contro le amministrazioni locali degli ultimi anni, accusate di aver lasciato la città “bloccata da veti ideologici e immobilismo”, in particolare sul futuro dell’ex Ilva, senza elaborare un modello di sviluppo credibile. “Per anni – ha aggiunto – ci si è divisi tra chi diceva soltanto ‘no’ e chi si rifugiava negli annunci, senza mai costruire soluzioni concrete”.

Lazzàro ha criticato anche l’approccio legato all’università, definito “troppo spesso di facciata”. “Non basta aprire corsi di laurea per dire che Taranto ha la sua università. L’offerta formativa deve rispondere alle esigenze reali del territorio, guardando a settori strategici come energie rinnovabili, economia del mare, aerospazio, agroalimentare innovativo e turismo sostenibile”.

Accanto alle mancanze locali, il consigliere ha però sottolineato le iniziative del Governo Meloni, che “ha iniziato a muovere passi concreti” per la città. Tra questi, lo sblocco dei lavori per i Giochi del Mediterraneo 2026, considerato non solo un evento sportivo ma un’occasione per il rilancio infrastrutturale ed economico, e il rilancio del Contratto Istituzionale di Sviluppo, che mira a trasformare risorse già stanziate in cantieri e posti di lavoro.

Al centro del programma del Governo anche un tavolo per lo sviluppo di Taranto, pensato come strumento operativo per attrarre investimenti e costruire nuove filiere produttive. “Un tavolo che deve diventare una cabina di regia – ha dichiarato Lazzaro – capace di unire istituzioni, imprese e risorse per delineare un futuro competitivo e moderno”.

Per il consigliere, il rilancio della città passa da tre condizioni essenziali: amministrazioni locali preparate, un’università realmente collegata alle sfide del mercato e un clima favorevole agli investimenti. “Taranto ha bisogno di stabilità, serietà e coraggio – ha concluso –. Non possiamo più permetterci giochi di potere o rinvii. O si governa affrontando i nodi veri dello sviluppo, oppure si apra una fase diversa, che dia finalmente alla città la possibilità di ripartire. Il futuro non si aspetta: si costruisce. E Taranto non ha più tempo da perdere”.

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