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Taranto

Allarme sicurezza dopo la sparatoria a Lama

Il consigliere comunale Mirko Di Bello scrive a Prefetto e Questore: “Servono rinforzi immediati e presidi stabili. La città deve arrivare pronta ai Giochi del Mediterraneo 2026”

Mirko Di Bello

Mirko Di Bello

TARANTO - La recente sparatoria a Lama, in cui un giovane è rimasto ferito, ha riacceso l’attenzione sul tema della sicurezza in città. Negli ultimi mesi episodi di violenza armata hanno interessato diversi quartieri residenziali, con colpi esplosi in strade frequentate da famiglie e lavoratori. Una situazione che, secondo il consigliere comunale di Italia Oltre, Mirko Di Bello, trasmette un segnale inquietante e alimenta un clima di diffusa insicurezza.

Di Bello ha denunciato come la carenza di organico delle forze dell’ordine e la continua rotazione del personale rendano difficile garantire un presidio stabile e duraturo del territorio. Per questo motivo ha scritto al Prefetto e al Questore di Taranto, chiedendo un rafforzamento immediato delle risorse e il potenziamento del dispositivo “Strade Sicure”, già sperimentato con esiti positivi in altre province pugliesi grazie a una maggiore presenza visibile e a controlli mirati.

Parallelamente, sul piano comunale, il consigliere ha annunciato di voler sollecitare la riattivazione delle postazioni della Polizia Municipale nelle Tre Terre, in particolare a Talsano, Lama e San Vito, con l’obiettivo di assicurare un presidio di prossimità più vicino alle comunità locali.

“La sicurezza – ha affermato Di Bello – è un bene che appartiene a tutti. Taranto deve mostrarsi ordinata, protetta e accogliente, soprattutto in vista dei Giochi del Mediterraneo 2026, che porteranno migliaia di persone sul nostro territorio. Non possiamo arrivare a quell’appuntamento con l’immagine di una città insicura”.

Il consigliere ha infine rivolto un appello al sindaco Piero Bitetti e a tutte le forze politiche locali affinché la sicurezza diventi una priorità condivisa, capace di unire le istituzioni e la comunità in un percorso comune di responsabilità.

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