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Taranto

Liste d’attesa infinite, una tac per una paziente oncologica fissata non prima di 14 mesi

Il consigliere regionale Scalera denuncia il caso di una paziente costretta a rivolgersi in Basilicata per ottenere la prestazione. Interrogazione urgente all’assessore alla Sanità

Ancora polemiche sulle liste d'attesa in sanità

Ancora polemiche sulle liste d'attesa in sanità

TARANTO - A Taranto torna al centro del dibattito il tema delle liste d’attesa. Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera ha denunciato la vicenda di una paziente oncologica di San Giorgio Jonico che, recatasi ai Cup di Grottaglie e Pulsano per prenotare una Tac di controllo, si è vista fissare l’appuntamento a novembre 2026.

Un’attesa giudicata “inaccettabile” per un esame considerato fondamentale nel percorso clinico di chi affronta una malattia oncologica. La donna è stata così costretta a cercare alternative in Basilicata, dove ha ottenuto una prenotazione per il 6 novembre 2025.

Secondo Scalera, la situazione conferma che la sanità pubblica pugliese è in grave difficoltà, con la mancata riduzione dei tempi di prenotazione che rischia di compromettere la qualità dell’assistenza. Una condizione che obbliga i pazienti a spostarsi fuori regione o a ricorrere, a proprie spese, a strutture private.

Il consigliere ha ricordato che il 2 maggio 2023 era stato firmato un protocollo tra Regione e sindacati, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa attraverso misure straordinarie come l’apertura degli ambulatori nei fine settimana e in orari serali. Tuttavia, a distanza di oltre un anno, l’accordo risulterebbe ampiamente disatteso. Solo alcune aziende sanitarie avrebbero aggiornato i Piani di recupero nel 2024, mentre altre non avrebbero ancora dato seguito agli impegni presi.

Per questo Scalera ha presentato una interrogazione urgente all’assessore regionale alla Sanità, chiedendo chiarimenti sullo stato di attuazione dell’accordo, sui dati aggiornati, sui risultati conseguiti da ciascuna Asl e sulle azioni messe in campo per garantire che le promesse non restino lettera morta.

“È inaccettabile – conclude – che il fallimento nella gestione della sanità da parte del centro sinistra ricada sui cittadini, soprattutto sui più deboli”.

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