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L'analisi

Dalle burocrazie alle corporazioni. Ecco cosa frena il Paese

Fotografia impietosa che mette in fila Soprintendenze, TAR, leggi mal applicate, corporazioni intoccabili, evasione fiscale e sprechi pubblici. E il cambiamento continua a mancare

Il Mezzogiorno visto dal satellite

Il Mezzogiorno visto dal satellite

TARANTO - Onestamente sono avvilito preso da “cotanto senno” dei nostri media tutti impegnati ad analizzare quanto sta accadendo a livello planetario e mi abbasserò a trattare, molto più modestamente, dei “problemini a noi più vicini” e sempre ignorati perché, diciamola tutta, è meglio dissertare dei “brevi cenni sull’universo e dintorni” che entrare nello specifico. Perché per entrare nello specifico ed analizzare bisogna studiare e tanto senza mai smettere.

Gli elementi strutturalmente negativi, a monte si sarebbe detto una volta, per gli italiani sono: le soprintendenze che possono mettere becco su tutto o tenere a macerare istanze sulle scrivanie per anni o forse per decenni. I T.A.R.  che, alla pari delle soprintendenze, giudicano i ricorsi presentati contro atti errati della Pubblica Amministrazione. A completare il quadro drammatico ogni regione ha il suo TAR. A seguire c’è la famigerata “legge Bassanini” che ha trasferito un potere immenso nelle mani di dirigenti inamovibili ed intoccabili togliendo il potere reale dalle meni degli eletti come i Sindaci e dintorni. Per cui, oltre alla solita distruggente italica burocrazia, questa legge ha creato una sorta di divinità in terra ed i risultati sono evidenti.

Poi c’è la “Giustizia” o sedicente tale per la quale è normale mandare a casa persone condannate a nove ergastoli per 96 omicidi dopo pochi anni di pena e consentire, col concorso determinante e fondamentale dei politici nostrani, che queste signore dopo vadano in giro a tenere conferenze e presentare propri libri che, orrore degli orrori, vengono anche editati e comprati. Come se non bastasse abbiamo un’infinità di “corporazioni” che nei decenni si sono costruiti feudi inavvicinabili ed intoccabili che perpetuano il loro arricchimento a spese della collettività che, a dire il vero, nemmeno protesta. Solo per citarne alcune: i “balneari” che da decenni si sono arricchiti pagando due lire per le concessioni quando loro fanno affari di platino. Come scordare i concessionari dei “porti turistici” che non consentono di poter ormeggiare una barchetta chiedendo, spesso in nero, cifre mostruose considerando che abbiamo 8.000 km di coste e che potremmo far ormeggiare le barche di tutta Europa guardando ad un’Italia come la Florida negli USA. Gli studi dei “notai” a cui tutto o quasi viene demandato per legge senza che rispondano dei loro eventuali errori di trascrizione. Le “procure” il cui potere è tracimato e di cui gli italioti se ne avvedono solo quando ci finiscono dentro, quasi sempre, per errore. Negli ultimi tempi a questi oracoli della giustizia ghigliottinante sono stati offerti addirittura trasmissioni televisive oltre ai soliti trentennali talk show. I “medici di base” che ricevono poche ore a settimana nei loro studi e che ormai ignorano le visite a domicilio. A questo punto, solo per spazio, mi fermo qui perché ci sarebbe da elencare un altro centinaio di corporazioni.

In Italia ci sono circa “8.000 società a partecipazione pubblica “che è una cosa assurda e che costano miliardi ogni anno e di cui una legge, inapplicata, aveva deciso di ridurle ad un terzo ma, ovviamente, non se n’è fatto nulla. “Mamma RAI” che ha superato in volgarità ed ignoranza le TV commerciali con costi inauditi avendo una pletora di giornalisti e dipendenti enorme.

Da una ricerca ancora in corso risultano in Italia qualcosa come più di 4.000 “comitati contro”. Avete letto bene comitati sorti ovunque che sono contro qualsiasi iniziativa o idea. Alcuni sono ridicoli ma moltissimi assurdi. Comitati che immaginano una realtà onirica che non esiste e non è mai esistita. Qualche carino esempio: Comitato no expo; Comitato Lasciateci respirare di Monselice; Comitato contro la Centrale a Nogara; Comitato Eolico Trasparente; Comitato Sant’Elpidio a Mare; Comitati contro Equitalia; Comitati contro IMU; Comitati contro canone rai; Comitati cineasti contro la repressione; Comitati contro il Fotovoltaico ecc. ecc.

Proseguendo si scopre che in Italia ci sono ben tre milioni di “contratti di lavoro pirata” nel campo dell’agricoltura, dell’assistenza domiciliare, delle costruzioni e del terziario e che si evita di vedere. La “progressività fiscale” prevista addirittura in Costituzione è rimasta solo sulle spalle dei pensionati e dei lavoratori dipendenti. Le famose “Sturmtruppen” del sistema di controllo fiscale, nessuno escluso, hanno fatto il botto quando sono riusciti ad “accertare e sottolineo accertare”, dal 200 al 2020, 1.200 miliardi di euro di evasione fiscale riuscendo solo ad incassarne una cinquantina. Per non parlare della “selva oscura dei bonus fiscali” di cui nessuno ne conosce il numero preciso e quanti miliardi ci costano.

Ma possiamo stare tranquilli il cambiamento parte dal basso ed infatti in Campania e Calabria si sono attrezzati candidando Roberto Fico e Pasquale Tridico, due eccellenze dell’arco politico nazionale o forse mondiale.

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