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Bisceglie

“Ecco la Bat Cam, con l’intelligenza artificiale più rapidi nelle indagini"

Dal 2 ottobre operativa la nuova app contro la criminalità. Ne ha parlato il Questore Bat Alfredo Fabbrocini a DigithOn 2025

Il questore Bat Alfredo Fabbrocini a DigithOn 2025

Il questore Bat Alfredo Fabbrocini a DigithOn 2025

BISCEGLIE - Portare l’Intelligenza Artificiale al servizio della sicurezza per contrastare criminalità e lentezze burocratiche. È questa la sfida illustrata dal Questore di Barletta-Andria-Trani, Alfredo Fabbrocini, intervenuto durante la prima giornata di DigithON 2025.

La nostra missione è combattere l’intelligenza criminale e superare gli ostacoli burocratici che rallentano le iniziative – ha affermato –. Per questo, insieme alla società Tecno, abbiamo sviluppato un’applicazione, la Bat Cam, che punta a ridurre i tempi delle indagini, perché la sicurezza sta nella rapidità”.

Fabbrocini ha ricordato come spesso le inchieste non riescano a essere portate a termine a causa dei ritardi nell’acquisizione delle prove. “Il 70% delle indagini trova soluzione quando c’è la prova incontrovertibile dell’immagine. Ma troppe volte incontriamo difficoltà di natura tecnica ed economica nella connessione tra gli uffici di polizia. Le telecamere, per legge, conservano le registrazioni per 48 ore: un tempo utile ma non sempre sufficiente a reperire i filmati”.

La nuova applicazione, che entrerà pienamente in funzione dal 2 ottobre, punta a superare proprio questo ostacolo. “Non chiederemo più i file video ai titolari degli impianti – ha spiegato – ma avremo un link diretto che consentirà di accedere ai dati in modo immediato. Ogni agente di polizia potrà geolocalizzare le telecamere, inserire i dati essenziali dei referenti e trasferire queste informazioni in una control room centrale, da cui un operatore potrà coordinare il lavoro sul territorio e fornire indicazioni tempestive alle pattuglie”.

Il passo successivo sarà l’integrazione con l’Intelligenza Artificiale, che permetterà di ricostruire in automatico possibili vie di fuga di chi commette un reato, rendendo le indagini più veloci e più efficaci.

Accorciare i tempi è la chiave per risolvere i casi – ha concluso il Questore – e questa tecnologia ci consentirà di farlo con strumenti più moderni e affidabili”.

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