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Bari

Via libera in Puglia alle botteghe-scuola per l’artigianato

La Regione disciplina l’accreditamento dopo anni di attesa. Confartigianato: “Strumento decisivo per il ricambio generazionale e per il futuro del Made in Italy”

Francesco Sgherza

Francesco Sgherza

BARI - È stato pubblicato nei giorni scorsi sul bollettino ufficiale della Regione Puglia il provvedimento che stabilisce i requisiti per l’accreditamento delle botteghe-scuola artigiane, attuando quanto previsto dalla legge regionale 26 del 2018. Si tratta di una misura attesa da tempo, pensata per favorire il trasferimento delle competenze tra i maestri artigiani e le nuove generazioni.

Grazie al nuovo sistema sarà possibile creare una rete di formazione che non richiede necessariamente rapporti contrattuali, ma che permetterà ai “Maestri Artigiani”, già riconosciuti dalla Regione, di trasmettere il proprio sapere attraverso iniziative mirate. L’obiettivo è attrarre i più giovani, offrire occasioni di orientamento precoce, ridurre l’emigrazione giovanile e sostenere la nascita di nuove imprese.

Il presidente di Confartigianato Puglia, Francesco Sgherza, ha accolto con soddisfazione l’approvazione della delibera. «Abbiamo sostenuto questa battaglia sin da prima del 2018 – ha dichiarato – e oggi finalmente viene posta una base concreta. Non si tratta di un vezzo del settore, ma di un passo indispensabile per rispondere alle esigenze dei giovani e delle imprese. Il modello delle botteghe, fondato sul rapporto diretto tra maestro e discente, è il cuore del Made in Italy e rappresenta una sfida che vogliamo accompagnare fornendo assistenza tecnica e formazione attraverso i nostri enti e il CATA».

Il valore di questo provvedimento trova conferma nei dati nazionali sull’occupazione. Nel 2024, su un totale di 5,5 milioni di nuovi ingressi previsti nel mercato del lavoro, quasi 840.000 riguardavano operai specializzati, pari al 15% del totale. In oltre il 63% dei casi le imprese hanno denunciato difficoltà a reperire queste figure e, quando trovate, il processo di selezione ha richiesto in media quasi 5 mesi (dati Unioncamere–Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior).

In Puglia il tema assume tratti ancora più urgenti: il progressivo pensionamento di migliaia di lavoratori esperti rischia di lasciare un vuoto profondo in settori strategici, mentre il territorio continua a faticare nel trattenere i propri giovani talenti.

«Questi numeri – ha aggiunto Sgherza – mostrano chiaramente che il ricambio generazionale e la trasmissione di competenze non sono solo un traguardo culturale, ma una necessità vitale per la sopravvivenza del tessuto produttivo. Continueremo a collaborare con la Regione perché, anche attraverso bandi finanziati con fondi europei, le botteghe possano diventare operative in tempi rapidi».

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