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Il caso
08 Settembre 2025 - 16:47
Elsa Occhilupo - foto dalla pagina Facebook dell'Ug Manduria a firma della Football Agency
Il video pubblicato dall'ex arbitro Gianpaolo Calvarese
MANDURIA - Una partita accesa di Eccellenza Pugliese, quella tra UG Manduria e Ginosa disputata il 7 settembre, è stata oscurata da un episodio che ha fatto rapidamente il giro del web. La vicepresidente del Manduria, Elsa Occhilupo, è stata espulsa dall’arbitro dopo alcune proteste rivolte al guardalinee e, mentre si allontanava dal campo verso gli spogliatoi, ha compiuto un gesto plateale: per due volte ha mostrato il dito medio al direttore di gara.
L’episodio, ripreso in un video diffuso online, ha immediatamente suscitato forti polemiche nell’ambiente sportivo locale, trasformandosi in un caso che ha superato i confini del rettangolo di gioco. La partita si è chiusa con la vittoria del Manduria per 2-1, ma il successo sportivo è stato in parte oscurato dal gesto della dirigente, che ha rischiato di infliggere alla società un pesante danno d’immagine.
Nelle ore successive, Occhilupo ha scelto di affrontare la vicenda senza sottrarsi alle proprie responsabilità, pubblicando un lungo messaggio sui social. «Ho sbagliato – ha ammesso – e purtroppo per due minuti non sono stata lucida». Parole di scuse rivolte non solo all’arbitro e ai suoi assistenti, ma anche ai tifosi e alla stessa squadra.
La vicepresidente ha ricostruito i momenti concitati che hanno preceduto l’espulsione, raccontando di aver chiesto al guardalinee un controllo sul gol annullato al Manduria. Da lì sarebbe scaturito il cartellino rosso che, a sua volta, ha provocato la reazione istintiva. «Non ci sono giustificazioni – ha ribadito – ma è stata una reazione di getto, sbagliata e dettata dall’impeto».
Nel suo sfogo social, Occhilupo ha anche sottolineato come nel corso dell’ultimo anno non avesse mai ricevuto richiami disciplinari, anzi di essersi spesso distinta per il tentativo di calmare gli animi nelle situazioni più accese. «Purtroppo – ha scritto – ieri le tensioni accumulate sono esplose e si sono viste tutte le mie debolezze, insieme alla mia passione».
Il messaggio si chiude con un appello a non dimenticare quanto di buono fatto per la squadra e con un riferimento al valore storico del club: «Da un anno metto tutta me stessa al servizio di questa matricola che amo e che oggi compie 99 anni. Ho sbagliato, ma un errore non può cancellare tutto il lavoro svolto».
Il gesto resta agli atti, così come l’ammissione di colpa. Saranno ora gli organi competenti a valutare eventuali provvedimenti disciplinari, mentre il Manduria e i suoi tifosi si trovano a convivere con un episodio che rischia di lasciare un segno indelebile su una stagione che, dal punto di vista sportivo, era iniziata con il piede giusto.
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