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L'analisi
06 Settembre 2025 - 15:03
Donald Trump e il War Office
Non sarà più il Dipartimento della Difesa americano ma della Guerra’ per trasmettere un messaggio di forza e determinazione. La decisione, che covava da tempo, arriva dopo la presentazione da parte della Cina di una serie di nuove armi, droni e altri equipaggiamenti militari in una grande parata che molti hanno interpretato come un chiaro messaggio di sfida agli Stati Uniti e ai loro alleati.
“L’esercito degli Stati Uniti è la forza combattente più forte e letale al mondo e il presidente ritiene che questo Dipartimento debba avere un nome che rifletta il suo potere senza pari e la sua prontezza nel proteggere gli interessi nazionali”. Lo spiega la Casa Bianca in una nota informativa ricordando che: “avevamo una storia incredibile di vittorie quando era il Dipartimento della Guerra, poi lo abbiamo cambiato in Dipartimento della Difesa”, stabilendo che il Segretario alla Difesa Pete Hegseth sarà noto come ‘Segretario alla Guerra’.
L'ordine esecutivo firmato dal presidente renderà il cambiamento permanente attraverso l’approvazione del Congresso.
In questa cornice la giustizia diventa l’ultimo contrappeso. I tribunali inferiori sono stati disposti a intervenire e contrastare gli eccessi trumpiani mente la Corte Suprema si è dimostrata molto più disponibile nei confronti della Casa Bianca. Tuttavia l’organo di giustizia supremo dell’ordinamento americano si troverà ad affrontare la prova più difficile. Una recente sentenza della Corte d’Appello ha infatti invalidato l’autorità con cui Trump imponeva dazi unilaterali. Tale pronunciamento è considerato cruciale sia per la questione dell'imposizione dei dazi in sé, sia per la questione, ben più ampia e significativa, dell’autorità presidenziale in generale. Se la Corte dovesse stabilire che Trump ha oltrepassato i limiti, sarebbe il primo caso in cui i giudici interverranno per frenarlo. Ma se, al contrario, dovesse sostenere la affermazione di emergenza invocata da Trump, si tratterebbe di una decisione di enorme portata, che segnalerebbe la completa abdicazione della Corte al potere di revisione. Affermare che il futuro del sistema costituzionale di pesi e contrappesi dipenda dall’operato della Corte non è esagerato.
Trump ha portato questa tendenza a nuovi livelli fino a renderla una minaccia per lo stato di diritto. “In qualsiasi regime di eccezione, è fondamentale che il fattore scatenante sia attentamente definito e applicato con cautela, per evitare che l’emergenza diventi la nuova normalità". Trump vuole governare in modalità di crisi perpetua.
Nel 1947, il dipartimento della Difesa, insieme alla CIA e al Consiglio di Sicurezza Nazionale, rappresentò una profonda riorganizzazione istituzionale, necessaria per meglio coordinare i diversi apparati di sicurezza del paese nella transizione dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra Fredda. Tornare oggi al ‘dipartimento della Guerra’, più che una rappresentazione simbolica, serve a trasmettere l’idea che gli Usa siano nuovamente in uno stato di guerra che diventa centrale nella narrazione apocalittica di Trump, per descrivere sia le minacce esterne che quelle interne, alle quale consegue una situazione di emergenza che giustificherebbe i poteri eccezionali richiesti da Trump e la deriva autoritaria che ne consegue.
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