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Accordo Ue-Mercosur, “Senza garanzie rischio per salute e filiere agroalimentari”

Coldiretti e Filiera Italia chiedono reciprocità sugli standard, controlli su tutti i prodotti importati e rifiutano l’ipotesi di coprire i danni con i fondi Pac

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BARI - L’accordo di partenariato tra l’Unione Europea e il blocco sudamericano del Mercosur continua a suscitare critiche nel mondo agricolo italiano. Coldiretti e Filiera Italia hanno preso posizione contro l’intesa, approvata dal Collegio dei commissari Ue, chiedendo garanzie stringenti sul principio di reciprocità degli standard produttivi e controlli capillari su ogni prodotto agroalimentare in ingresso nei confini europei.

Secondo le due organizzazioni, senza misure chiare si rischiano gravi ricadute sia sulla salute dei consumatori sia sulla tenuta delle filiere agricole europee. La clausola di salvaguardia prevista dall’accordo viene giudicata insufficiente, perché priva di un meccanismo di attivazione automatica che la renderebbe realmente efficace nel proteggere le imprese. “Non possono esistere compensazioni adeguate – osservano – di fronte al rischio di compromettere un tessuto produttivo costruito in decenni di lavoro”.

Coldiretti e Filiera Italia sottolineano inoltre che le rassicurazioni della Commissione europea su future iniziative complementari e valutazioni d’impatto, legate ad aspetti come l’uso di fitofarmaci o il benessere animale, dovrebbero essere incluse direttamente nell’accordo.

Tra le richieste figura il controllo sul 100% dei prodotti agroalimentari importati, per garantire la sicurezza alimentare e l’applicazione delle stesse regole vigenti per i produttori europei. Nei Paesi del Mercosur, ricordano le associazioni, vengono ancora utilizzati antibiotici e sostanze vietate da anni nell’Unione, così come pesticidi proibiti a livello comunitario.

I dati raccolti da Coldiretti su fonte Rasff mostrano che nei primi 9 mesi del 2025 nei Paesi Ue si sono verificati 130 allarmi alimentari legati a importazioni dal Mercosur, oltre un terzo dei quali riferiti a prodotti carnei. Le filiere più esposte sarebbero proprio quelle di carne bovina, pollo, riso e zucchero, individuate come le più penalizzate dall’intesa commerciale.

Il rischio, secondo le due organizzazioni, è che l’accordo finisca per colpire piccole e medie imprese agricole italiane e allo stesso tempo anche le realtà più fragili del Sudamerica, aggravando uno squilibrio commerciale agroalimentare già molto ampio tra Italia e Paesi Mercosur.

A preoccupare sono anche i dati sugli scambi più recenti: nei primi 5 mesi del 2025 le importazioni italiane di prodotti alimentari provenienti dal Mercosur sono aumentate del 20%, con picchi del 35% sulla carne, come emerge dall’analisi Coldiretti basata su fonti Istat.

Infine, Coldiretti e Filiera Italia respingono con decisione l’ipotesi di utilizzare la riserva di crisi della Politica agricola comune per compensare i possibili danni economici dell’accordo, definendo “inaccettabile” l’idea di coprire le perdite con fondi che appartengono agli stessi agricoltori, soprattutto dopo i tagli annunciati alla Pac dalla Commissione europea.

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