Cerca

Cerca

L'analisi

Centrodestra pugliese, vent’anni di sconfitte. E ora?

La coalizione parte da una maggioranza relativa nell’elettorato, ma resta il nodo irrisolto delle candidature e della capacità di trasformare il consenso in vittoria

La corsa per la candidatura a Governatore di Puglia

La corsa per la candidatura a Governatore di Puglia

BARI – Il centrosinistra pugliese è in dirittura d’arrivo, dietro l’ultima curva appare già lo striscione del traguardo con il nome di Antonio Decaro pronto ad indossare la fascia da candidato Governatore di Puglia. L’ufficialità arriverà nel corso della Festa regionale de l'Unità del Partito Democratico in programma dal 5 al 7 settembre a Bisceglie, città natale del Presidente dei Senatori Pd, Francesco Boccia.

E il centrodestra? A che punto siamo?

Vent’anni di sconfitte consecutive alle elezioni regionali. È da questa cifra implacabile che il centrodestra pugliese deve avviare la propria riflessione in vista della consultazione di metà novembre, la cui data sarà ufficializzata a breve. Una lunga serie di fallimenti che, tuttavia, non racconta di una minoranza strutturale, bensì di un’area politica che non ha saputo capitalizzare il proprio radicamento nel corpo elettorale.

Il lavoro della redazione politica di Buonasera24 conferma che il centrodestra gode di una maggioranza relativa nell’opinione pubblica pugliese. Il problema, semmai, è l’incapacità cronica di costruire alleanze larghe e di gestire le candidature senza inciampare in figure impresentabili o in divisioni interne che, sistematicamente, hanno aperto la strada alla vittoria del centrosinistra.

Lo scenario, oggi, potrebbe cambiare. Mentre il centrosinistra è chiamato a ritrovare la propria vocazione unitaria, il centrodestra ha a disposizione strumenti che non aveva mai potuto utilizzare con altrettanta forza: il governo nazionale guidato da Giorgia Meloni e persino l’Europa, dove il pugliese Raffaele Fitto è vicepresidente esecutivo della Commissione.

La sfida, però, non è banale. Governo e Bruxelles non possono essere percepiti come dispensatori di favori o come apparati da cui attingere risorse. Devono diventare piuttosto leve di consenso e di partecipazione, strumenti per legittimare una proposta politica credibile e autonoma. In questo senso, le standing ovation riservate a Meloni nelle sue visite in Puglia avrebbero dovuto insegnare qualcosa alla classe dirigente locale: la popolarità del leader non si traduce automaticamente in radicamento territoriale.

Il rischio, semmai, è che prevalga la corsa alla visibilità immediata, come dimostrato dal sottosegretario Marcello Gemmato, pronto a occupare la poltrona accanto alla presidente, più per riflesso di opportunismo che per reale strategia. Una scena che sintetizza bene la difficoltà di un centrodestra che, se vuole davvero ribaltare vent’anni di sconfitte, dovrà scegliere candidati solidi e affidabili, evitando gli errori che in passato hanno reso le sconfitte quasi inevitabili, se non addirittura autoindotte.

Il conto alla rovescia è cominciato anche per il centrodestra e si dovrà attendere il vertice in programma a Bari venerdì 5 settembre. Tre i nomi sul tappeto: il già citato Marcello Gemmato, il segretario regionale di Forza Italia, on. Mauro D’Attis e Mister X. Quest’ultimo potrebbe essere il candidato preso dalla società civile in quota Lega, qualora il Carroccio riuscisse a strappare la candidatura in Puglia nell’ambito dello scacchiere nazionale.

 Il Camaleonte

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori