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Il fatto

Uva senza semi, il Tribunale di Bari blocca le coltivazioni abusive: inchiesta internazionale

Provvedimento cautelare a carico di un’azienda agricola di Ruvo di Puglia. Le analisi genetiche confermano la contraffazione varietale. Polar Fruit annuncia nuove azioni legali in Italia

Uva da tavola

Uva da tavola - archivio

BARI - L’uva bianca senza semi prodotta in Puglia, apprezzata dai consumatori italiani ed esteri, finisce al centro di un caso giudiziario internazionale. La multinazionale cilena Polar Fruit, che ha sviluppato la varietà protetta ‘ACS V 01’, commercializzata con i marchi Sweeta e Pristine, ha ottenuto dal Tribunale di Bari un provvedimento cautelare che dispone l’inibitoria e il sequestro nei confronti di un’azienda agricola di Ruvo di Puglia, accusata di coltivare ingenti quantità della varietà senza autorizzazione.

La decisione, confermata anche in sede di reclamo, rappresenta un passaggio rilevante per la tutela delle varietà vegetali in Italia. Centrale, in questo procedimento, è stato l’aspetto scientifico: le analisi genetiche realizzate dal CREA – Centro di Ricerca in Agricoltura e Ambiente, con marcatori microsatellite SSR, hanno certificato la corrispondenza genetica tra le piante sequestrate e la varietà protetta, prova ritenuta pienamente attendibile dal giudice.

Un ulteriore punto messo in evidenza dal Tribunale riguarda la validità della registrazione comunitaria: una varietà iscritta presso il Community Plant Variety Office (CPVO) gode di tutela anche in Italia, indipendentemente dal Registro Nazionale delle Varietà di Vite, che ha solo finalità amministrative.

Secondo gli avvocati Vincenzo Acquafredda e Domenico Anacleto dello studio legale Trevisan & Cuonzo, che ha assistito Polar Fruit, il provvedimento sancisce non solo il valore delle analisi genetiche come strumento probatorio, ma anche la necessità di difendere con fermezza l’innovazione varietale e gli investimenti dei costitutori.

La multinazionale cilena, che considera il mercato italiano un punto chiave per la diffusione delle proprie varietà, ha annunciato di aver già avviato ulteriori azioni legali contro altri casi simili, confermando una linea dura verso chi diffonde in maniera illecita le proprie produzioni.

Trevisan & Cuonzo, studio fondato nel 1993 e specializzato in diritto commerciale e proprietà intellettuale, conta oggi 11 partner e 40 professionisti, con sedi a Milano, Roma, Parma e Bari. Tra i suoi clienti figurano aziende leader in settori come elettronica, chimica, automotive, agricoltura, alimentare, energie rinnovabili, farmaceutico, information technology e fashion.

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