Cerca

Cerca

L'analisi

“Resistere, resistere, resistere”: la voce delle PMI contro il fisco iniquo

Professionisti e partite Iva denunciano l’iniquità del sistema: aliquote uguali per situazioni diverse, costi insostenibili e concorrenza favorita alle multinazionali

Tasse

Tasse

BARI - Si sa, la classe media si è impoverita anche per il carico fiscale. Se ne sono accorti i patrioti al governo e quindi corrono ai ripari. Così si è deciso, pare, di farla finita con la stagione dei bonus e procedere con la riduzione delle aliquote. Tutti – legislatori inclusi – mentre approvavano le leggi fiscali dei passati anni le trovavano ingiuste ma erano “necessarie” (forse a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici? Non sappiamo) e quindi adesso cercano di porvi rimedio.

La vulgata, senza andare per il sottile, vede, subisce, paga e sentenzia che le tasse sono alte e quindi per tacitarla il governo, senza cercare di capire, esegue la volontà popolare. Ma non è questo il suo compito: i governanti devono capire e assieme a questa doverosa riduzione di aliquote devono introdurre le altre innovazioni che devono rimuovere le altre e maggiori cause dell’impoverimento della classe media.

Come si fa?

La parte colpita in questi anni è la categoria dei professionisti e dei piccoli imprenditori. Per i dipendenti pubblici con lo stesso reddito di un autonomo una riduzione delle aliquote equivale ad un aumento di stipendio non meritato; e quindi quella riduzione delle aliquote non va applicato ai dipendenti pubblici.

Al contrario un professionista, un commerciante o un artigiano, oltre a pagare tasse inique, è costretto ad altre due cose incivili: la prima è dichiarare i propri redditi pagando profumatamente un commercialista; la seconda a rispondere degli errori o omissioni dello stesso commercialista. Quindi un costo certo (e non dovuto) e un altro costo incerto (nel senso non quantificabile anticipatamente ma che è certo che prima o poi arriva) che rende la vita invivibile. Inoltre, questi obblighi – che non sono costituzionalmente previsti e quindi illegittimi – distolgono il contribuente dal proprio lavoro, con immenso danno per la collettività.

Lo sanno a Palazzo Chigi? E se no, chi glielo ricorda?

La doverosa riduzione delle aliquote che il governo sembra voglia introdurre significa che secondo loro tutto il resto può rimanere com’è, perché – forse – per loro è bene com’è. Non è accettabile che un reddito di 60.000 euro di un ministeriale o di un assessore, la cui tassa viene calcolata e versata dal Ministero, sia trattato con la stessa aliquota dello stesso reddito percepito da un falegname o da un medico, che invece devono onerosamente compilare una dichiarazione, calcolare l’imposta e versarla con soldi propri, pur essendo poi accusati di evasione.

Inoltre, la maggiore causa del crollo della classe media è l’aver favorito con fondi pubblici le multinazionali, poste in diretta concorrenza con le partite Iva, spesso “uccise” dalle politiche nazionali. Basti pensare ai danni provocati dalla grande distribuzione al commercio. Oggi un negoziante teme le politiche dello Stato molto più delle minacce di un malvivente.

Ma tutto ciò è nulla se ci chiediamo: come si fa a dire che un’imposta del 40% su un falegname di Milano sia la stessa del 40% su un falegname di Grottole o Castelluccio dei Sauri? L’Italia è stata così gravemente colpita dai governi precedenti che la correttezza formale non solo non è giustizia fiscale, ma è politica dello struzzo. È l’ennesimo segnale di scollamento tra politica e realtà, e di incapacità culturale di elaborare una strategia adatta a tutti.

Questa sarà l’ennesima occasione persa di una riforma fiscale nel senso giusto? Certamente sì. Sarà un nulla di fatto: i pagatori di tasse, le partite Iva, saranno sempre perseguitati se la decisione di riformare il fisco resta in mano ai percettori di tasse, cioè i politici e i dipendenti pubblici.

La risposta delle PMI? Resistere, resistere, resistere.

Canio Trione
Responsabile Ufficio Studi Confimi industrie Bari-Bat-Foggia

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori