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Bari

Agosto da record con 22 eventi climatici estremi

Coldiretti: rischio idrogeologico per l’89% dei comuni. Danni ingenti all’agricoltura e richiesta di una legge nazionale contro il consumo di suolo

Nubifragio

Nubifragio - archivio

BARI - Il mese di agosto si chiude in Puglia con un bilancio allarmante: 22 eventi climatici estremi tra tornado, bombe d’acqua, grandinate e tempeste di fulmini che hanno devastato campagne, litorali e centri urbani. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ESWD, che fotografa una situazione sempre più critica per una regione in cui l’89% del territorio comunale è classificato a rischio idrogeologico.

I fenomeni estremi si sono abbattuti su un territorio già duramente segnato dalla siccità e da una fragilità storica dovuta a cementificazione e abbandono. Negli ultimi 50 anni, infatti, è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 con una riduzione del 30% della superficie coltivabile in Italia, oggi scesa a 12,8 milioni di ettari. La perdita ha reso impermeabili vaste porzioni di suolo, aggravando il rischio di frane e allagamenti.

Secondo i dati diffusi, risultano consumati complessivamente 160 mila ettari di terreni agricoli in Puglia: 28.149 nella provincia di Foggia, 37.275 a Bari, 39.739 a Lecce, 11.105 nella BAT, 19.989 a Brindisi e 23.747 a Taranto. Numeri che fotografano l’impatto di decenni di cementificazione e che, secondo Coldiretti, rendono urgente difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un riconoscimento del ruolo economico, sociale e culturale del lavoro in campagna.

Il cambiamento climatico mette inoltre a rischio la biodiversità: in Puglia sono 139 le specie vegetali e 9 quelle animali considerate a pericolo estinzione, oltre a 245 mila ettari di aree naturali protette, tra cui i parchi nazionali del Gargano e dell’Alta Murgia, che da soli rappresentano il 75,8% della superficie tutelata.

Per Coldiretti è indispensabile accelerare l’approvazione della legge sul consumo di suolo, attesa da quasi 10 anni, che fornirebbe al Paese uno strumento innovativo per la tutela del territorio. Ma occorrono anche interventi concreti sul fronte delle infrastrutture idriche, con la creazione di nuovi invasi e bacini per la raccolta dell’acqua piovana, così da trattenerla nei momenti di eccesso e riutilizzarla nei periodi di scarsità. “Solo così – afferma Coldiretti – sarà possibile affrontare gli effetti del cambiamento climatico e garantire produttività al settore agricolo pugliese”.

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