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Bari
29 Agosto 2025 - 07:39
Libri scolastici
BARI - Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) lancia un appello sul caro-libri che accompagna l’inizio del nuovo anno scolastico. Secondo l’associazione, le notizie di questi giorni sull’ennesimo rincaro dei testi e del materiale didattico rappresentano un segnale allarmante, ben più preoccupante della corsa agli zaini griffati o ai diari di moda che dominano il dibattito pubblico.
Il problema reale, sottolineano i docenti, riguarda infatti l’accesso ai libri di testo, considerati uno strumento essenziale di crescita culturale e civile. I numeri parlano chiaro: la spesa media per ogni studente si aggira intorno ai 580 euro alle scuole medie e supera i 1.200 euro alle superiori. Un divario che non trova soluzione neppure nell’utilizzo del digitale, poiché gli ebook vincolati da licenze non rivendibili non hanno portato ai risparmi attesi. Al contrario, l’editoria scolastica continua a crescere nei ricavi, mentre le famiglie affrontano crescenti difficoltà economiche.
Per il CNDDU, l’aumento del costo dei testi scolastici non è soltanto un tema economico ma una vera questione di giustizia sociale e diritti umani. Il diritto all’istruzione, garantito dalla Costituzione e da convenzioni internazionali, rischia di essere svuotato di significato se lo studio diventa appannaggio esclusivo di chi ha la possibilità di sostenerne i costi.
L’associazione accoglie positivamente il recente incremento del fondo ministeriale destinato all’acquisto dei libri di testo per le famiglie meno abbienti, ma lo definisce un passo insufficiente. Da qui la richiesta di un cambio radicale nelle politiche di sostegno. Tra le proposte avanzate figurano la detrazione fiscale generalizzata delle spese per i libri scolastici, sul modello di quella prevista per le cure sanitarie; l’ampliamento della soglia ISEE per l’accesso ai contributi, così da includere anche il ceto medio in crescente difficoltà; la promozione della circolazione dei testi usati e delle edizioni digitali realmente convenienti; lo sviluppo di biblioteche scolastiche digitali condivise, per abbattere i costi senza compromettere la qualità della didattica.
“Non è tollerabile – avverte il presidente del CNDDU Romano Pesavento – che il primo giorno di scuola, che dovrebbe rappresentare una festa civile, diventi per troppe famiglie un motivo di ansia e di sacrifici insostenibili. Una società che non investe seriamente sull’accesso alla cultura mina le fondamenta stesse della democrazia”.
Il Coordinamento ribadisce l’impegno a continuare a sollecitare le istituzioni affinché il diritto allo studio non resti un semplice slogan ma si trasformi in un obiettivo concreto, sostenuto da misure verificabili e durature.
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