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Bari

Sanità pugliese, esplode la polemica politica sul buco economico da 350 milioni

Conserva (Lega) e Bellomo (Forza Italia) attaccano Emiliano: “Venti anni di centrosinistra hanno portato al collasso il sistema”. Il centrodestra promette alternative e soluzioni

Medici in corsia (foto d’archivio)

Medici in corsia (foto d’archivio)

BARI - A Bari la notizia del buco da 350 milioni di euro nei conti della sanità pugliese scatena un duro confronto politico. Le opposizioni accusano la Giunta guidata da Michele Emiliano e parlano di un sistema ormai al collasso, mentre avanzano proposte per invertire la rotta.

Il primo a intervenire è stato il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Giacomo Conserva, che ha parlato di un’eredità pesante dopo vent’anni di governo del centrosinistra. “Risorse che potevano essere destinate a ospedali e pronto soccorso – ha sottolineato – oggi mancano, con il risultato che i pugliesi rischiano di vedersi aumentare le tasse”. Conserva ha denunciato liste d’attesa infinite, personale insufficiente e reparti chiusi, accusando la Regione di non aver mai elaborato un piano sanitario adeguato. “Chi governa da vent’anni – ha dichiarato – ha preferito mantenere equilibri politici e clientele, invece di programmare. Il risultato è una sanità sempre più privatizzata: chi può paga, chi non può rinuncia alle cure. Intanto cresce la mobilità passiva, con migliaia di pugliesi costretti a curarsi fuori regione, aggravando i conti pubblici”.

Il consigliere leghista ha quindi puntato il dito contro la prospettiva di un aumento dell’Irpef regionale, definito “un colpo durissimo per famiglie e imprese già in difficoltà”. L’opposizione, ha assicurato, continuerà a denunciare la situazione “perché la sanità deve restare un diritto universale e non un lusso per pochi”.

Sulla stessa linea il deputato di Forza Italia Davide Bellomo, capogruppo azzurro in Commissione Giustizia alla Camera, che ha parlato di “sciagura causata da chi governa la Regione da vent’anni”. Secondo Bellomo, il centrosinistra è troppo impegnato in “lotte interne e giochi di potere” per occuparsi delle emergenze reali, tra cui proprio il deficit sanitario. “È emblematico il caso della ASL di Bari – ha ricordato – dove si è arrivati a sostituire un direttore finanziario perché ritenuto troppo competente ma non allineato alle logiche politiche”.

Forza Italia, ha spiegato Bellomo, propone di rispettare il criterio della quota capitaria per la distribuzione delle risorse tra le Asl, riformare in profondità la spesa sanitaria eliminando sprechi e privilegi e puntare su una sanità moderna ed efficiente, che metta al centro pazienti e medici e non interessi di partito. “La Puglia non ha bisogno di teatrini interni alla sinistra – ha attaccato – ma di soluzioni concrete. Non si può affidare il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, a chi ha prodotto un fallimento conclamato dai numeri”.

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