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Taranto

Palazzo D’Ayala, M5S contro la trasformazione in hotel: “Il sindaco sospenda i lavori”

Il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza sul cambio di destinazione d’uso, l’uso dei fondi pubblici e il ruolo della Soprintendenza: “Bene storico da tutelare, non da privatizzare”

Palazzo D’Ayala a Taranto

Palazzo D’Ayala a Taranto

TARANTO - La decisione di avviare i lavori per trasformare Palazzo D’Ayala in una struttura turistico-alberghiera di alto livello ha scatenato la dura reazione del Movimento 5 Stelle di Taranto, che parla di scelta “incomprensibile” e chiede al sindaco Piero Bitetti di sospendere l’iter in autotutela.

Secondo i pentastellati, l’amministrazione comunale avrebbe proceduto senza la necessaria chiarezza sul cambio di destinazione d’uso dell’immobile, acquisito nel 1982 al patrimonio pubblico con l’obiettivo di ospitare il Museo Etnografico Alfredo Maiorano. “Quale atto del Consiglio comunale ha disposto la variazione? Chi ha deciso la trasformazione e con quale motivazione? – si legge nella nota –. È grave che né la Soprintendenza né l’opinione pubblica siano intervenute su un tema di questa rilevanza”.

Il gruppo M5S solleva anche dubbi sui 7 milioni di euro di fondi pubblici destinati al progetto, chiedendo se fossero stati originariamente previsti per un restauro conservativo a fini culturali e non per la realizzazione di una struttura ricettiva privata. Altri interrogativi riguardano le possibili modifiche alle strutture originarie del palazzo settecentesco e il parere degli organi di tutela competenti.

Non si tratta di un bene qualsiasi – affermano i 5 Stelle – ma di un patrimonio storico e culturale che deve rimanere nella disponibilità della collettività”. Per questo la consigliera comunale Annagrazia Angolano ha presentato formale richiesta di accesso agli atti, mentre il gruppo territoriale si riserva ulteriori iniziative, anche di carattere giudiziario.

“Occorre fare piena luce su un’operazione che rischia di snaturare l’identità di Palazzo D’Ayala – concludono –. La politica ha il dovere di difendere i beni pubblici e di garantire la loro autentica fruizione da parte della città”.

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