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Taranto

Infermieri di famiglia e comunità, l’OPI lancia l’allarme: “Servono assunzioni subito”

Previsti 185 professionisti nel territorio ionico, ma non c’è ancora una programmazione. Il presidente Volpe: “Non possiamo restare prigionieri di un sistema ospedalocentrico”

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TARANTO - La riforma sanitaria prevista dal DM 77 del 2022, e in particolare dalla missione 6 del PNRR dedicata alla salute, ha introdotto nuove prospettive per l’assistenza di prossimità. Al centro c’è la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, un professionista con competenze avanzate incaricato della presa in carico complessiva dei pazienti, con attenzione non solo alla cura, ma anche alla prevenzione e alla promozione della salute.

Nella provincia di Taranto il fabbisogno stimato è di 185 infermieri di famiglia e di comunità, ma ad oggi questa rete di supporto territoriale non è ancora attiva. “Nonostante le novità introdotte dopo la pandemia, che hanno evidenziato l’importanza di un’assistenza vicina ai cittadini, non c’è una programmazione regionale né infermieri dedicati nell’Asl di Taranto – afferma il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto, Pierpaolo Volpe –. Siamo a ridosso dell’apertura del nuovo ospedale San Cataldo, ma mancano certezze anche sulle assunzioni, visto che in Puglia non è disponibile una graduatoria concorsuale valida”.

Il progetto, nato con il sostegno di Agenas e recepito dalla Regione Puglia attraverso un accordo con gli Ordini professionali, punta a consolidare il percorso formativo di questi operatori. È prevista anche l’attivazione di una laurea magistrale in Cure Primarie e Sanità pubblica, che dovrebbe completare la riorganizzazione del sistema sanitario in chiave territoriale.

“Le attività di prevenzione e promozione della salute devono diventare il cuore del nuovo modello organizzativo – sottolinea Volpe –. Non possiamo più basarci solo sull’ospedale, serve un cambio di paradigma che porti la sanità nelle case e nei quartieri”.

Secondo l’OPI Taranto, l’infermiere di famiglia e di comunità rappresenta il futuro dell’assistenza, perché in equipe multidisciplinare può garantire la gestione programmata delle patologie croniche, migliorare la qualità della vita dei pazienti e favorire la loro autonomia. “È indispensabile procedere subito con le assunzioni – ribadisce Volpe – senza rinvii legati alla prossima competizione elettorale. La salute non può essere ostaggio delle logiche politiche”.

Se a Taranto si attende ancora il via libera, la ASL di Bari ha già formato 70 infermieri di famiglia e di comunità, mentre la formazione è in avvio anche nel territorio ionico. Il fabbisogno complessivo in Puglia è di 1.300 infermieri, così distribuiti: Bari 408, Brindisi 126, Bat 126, Foggia 198, Lecce 257, Taranto 185.

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