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Bari

Tribuna stampa del San Nicola intitolata a Gianni Antonucci

La giunta comunale di Bari ricorda il giornalista scomparso il 13 giugno: il “Professore” che ha dedicato la vita a raccontare la storia biancorossa

Gianni Antonucci - foto da Giuseppe D'ambrosio

Gianni Antonucci - foto da Giuseppe D'ambrosio

BARI - La giunta comunale, su proposta del sindaco Vito Leccese, ha approvato nel pomeriggio di ieri l’intitolazione del settore della tribuna stampa dello stadio San Nicola al giornalista Gianni Antonucci, scomparso lo scorso 13 giugno e riconosciuto da tutti come il più autorevole custode della memoria sportiva del Bari.

“Abbiamo ritenuto doveroso – ha spiegato il sindaco – dare un segno tangibile a chi la città intera ha sempre chiamato il Professore, per la sua inesauribile conoscenza della storia biancorossa. Grazie alla sua passione e al suo impegno, generazioni di tifosi hanno potuto attingere a un patrimonio sterminato di dati, curiosità e racconti sul Bari, narrati con rigore e amore fino all’ultimo giorno della sua lunghissima carriera”.

La scelta di legare il nome di Antonucci alla tribuna stampa vuole rappresentare un riconoscimento indelebile in quello che era l’ambiente che più amava: lo stadio, luogo da cui partiva il racconto delle vicende calcistiche della sua squadra del cuore.

Il ricordo e la carriera
Nato a Bitetto il 19 novembre 1928, commercialista di formazione, Antonucci ha svolto per oltre vent’anni la professione di ispettore fiscale al Ministero delle Finanze, curando per quarant’anni la rubrica “Il Fisco” su La Gazzetta del Mezzogiorno. È stato presidente di collegi sindacali di importanti istituti bancari, tra cui la Cassa di Risparmio di Puglia e la Banca Popolare di Bari, oltre che presidente dei revisori dei conti dell’USSI.

Negli anni ’70 decise di abbandonare la carriera ministeriale per dedicarsi completamente al giornalismo sportivo e alla sua passione per il Bari. L’amore per i colori biancorossi risaliva all’infanzia: la prima partita che seguì risale al 3 gennaio 1937, quando il Bari superò 2-1 l’Alessandria grazie alle reti di Costantino e Capocasale.

Da allora Antonucci ha scritto 18 libri dedicati al Bari calcio, a partire dal 1977 con “Bari Sì, Bari No”, fino all’ultimo volume “Il Bari e l’era De Laurentiis”. Ha diretto per 12 anni la redazione pugliese del Corriere dello Sport e per 16 è stato direttore editoriale del mensile ufficiale “Il Bari”, mettendo a disposizione della società e dei lettori il suo vastissimo archivio.

La sua penna, ironica e pungente, e la sua memoria prodigiosa hanno permesso di tramandare con precisione episodi, risultati e protagonisti della storia del Bari, al punto che studiosi e tifosi da tutta Italia si rivolgevano a lui per recuperare foto e documenti d’epoca. Nel 2024 aveva celebrato i 70 anni di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

Due i riconoscimenti che più di altri hanno segnato il suo legame con la città: nel 2012 ricevette le Chiavi della Città e nel 2019 il Nicolino d’oro dal Circolo Acli-Dalfino, proprio per aver trasformato la storia del Bari in un patrimonio collettivo.

Con la decisione della giunta, il nome di Gianni Antonucci resterà per sempre inciso nello stadio San Nicola, in quella tribuna stampa da cui per decenni ha raccontato la sua squadra e la sua città.

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