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Bisceglie

Trasporto disabili, Sinistra Italiana chiede chiarezza

Il partito segnala anomalie nei pagamenti dal 2016 per il servizio verso il centro di riabilitazione Quarto di Palo di Andria. Dubbi su competenze, fatturazioni e atti amministrativi mancanti

Il Palazzo di Città di Bisceglie

Il Palazzo di Città di Bisceglie

BISCEGLIE - La segreteria cittadina di Sinistra Italiana, con un comunicato firmato da Gianni Naglieri, interviene sulla vicenda del servizio di trasporto dei pazienti biscegliesi verso il centro di riabilitazione “Quarto di Palo” di Andria, salito di recente alla ribalta per il rischio di interruzione a causa del mancato pagamento dei compensi arretrati, mai corrisposti dal 2016. Il partito evidenzia la necessità di approfondimenti politici e amministrativi, ribadendo come la continuità del servizio rappresenti una garanzia imprescindibile per i pazienti più fragili.

Il riferimento normativo è l’articolo 46 della Legge regionale 4/2010, che disciplina i servizi di trasporto a fini socio-riabilitativi. La norma prevede che i Comuni, riuniti in ambiti territoriali, debbano concorrere fino al 60% della copertura dei costi, con la quota restante a carico delle Asl. Successive deliberazioni regionali e protocolli d’intesa hanno ribadito questa ripartizione, fissando nel tempo le modalità di compartecipazione alle spese.

Nel 2016, durante una Conferenza di Servizi presso la direzione generale della Asl Bat, fu affidato al centro di riabilitazione Quarto di Palo anche il servizio di trasporto degli utenti dal domicilio alla struttura. L’importo del corrispettivo venne stabilito in 3.500 euro mensili a partire dal 1° gennaio 2017. Negli anni successivi, dal 2018 al 2024, la stessa Asl ha confermato le intese, mantenendo invariato il contributo forfettario e prorogando il servizio.

Secondo Sinistra Italiana, il Comune di Bisceglie avrebbe dovuto assumersi la propria quota di spesa, pari a 21.000 euro all’anno, da versare all’Asl fino alla conclusione di una gara d’appalto. Restano invece aperti interrogativi su più punti: perché le fatture siano arrivate direttamente dalla struttura riabilitativa e non dall’Asl, quali siano i dettagli del servizio effettivamente erogato e il numero degli utenti coinvolti, se nella fatturazione complessiva dell’Asl – che ammonta a quasi 115.000 euro annui – sia compresa anche la quota comunale, chi abbia verificato la congruità delle richieste e svolto le relative istruttorie amministrative.

Il comunicato rileva inoltre che dal 2016 non risultano adottati gli atti formali da parte del Comune di Bisceglie, come delibere di giunta o determine di impegno di spesa necessarie a coprire il servizio. Altra questione riguarda il periodo dell’emergenza Covid: non è chiaro, sottolinea il partito, quale servizio sia stato realmente erogato in quei mesi e cosa sia stato oggetto di fatturazione.

Pur rimarcando che il dibattito politico appare concorde nel garantire il sostegno alle fasce più deboli, Sinistra Italiana segnala come solo dopo 9 anni di proroghe l’Asl Bat abbia finalmente espletato una gara europea a procedura aperta, prevista dall’articolo 71 del decreto legislativo 36/2023. La procedura riguarda l’affidamento quadriennale del servizio di trasporto disabili da e per i centri di riabilitazione dell’Asl Bt, includendo anche il Comune di Bisceglie nel Lotto 3.

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