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Bisceglie

Trasporto disabili, “Il Comune riconosca subito il debito. Non è solo una questione contabile”

Il Cnddu richiama l’amministrazione a un atto di responsabilità: “In gioco non ci sono solo conti, ma la dignità e la salute dei cittadini più fragili”

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BISCEGLIE - Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) interviene con fermezza sulla vicenda che riguarda il servizio di trasporto destinato alle persone con disabilità, erogato dall’Istituto “Quarto di Palo” di Andria e oggi al centro di una controversia amministrativa con il Comune di Bisceglie.

Secondo il CNDDU, la questione non può essere liquidata come una semplice disputa contabile. “Non è solo un credito da gestire – si sottolinea – ma la vita quotidiana di cittadini che, senza un servizio stabile, rischiano di perdere cure riabilitative fondamentali e un diritto tutelato dalla Costituzione”.

Il Coordinamento ricorda come la sentenza della Corte di Cassazione n. 20494/2017 abbia già chiarito la ripartizione delle responsabilità economiche tra Comuni e aziende sanitarie, definendo un quadro normativo che non lascia spazio a dubbi. Ogni ulteriore ritardo, viene denunciato, appare dunque ingiustificato e “profondamente lesivo per famiglie costrette a vivere nell’incertezza emotiva e organizzativa”.

Il CNDDU ribadisce che il diritto alla mobilità non è un dettaglio tecnico, ma condizione necessaria per accedere alle cure e all’inclusione sociale. “Negarlo – prosegue la nota – significa interrompere un percorso di civiltà e uguaglianza che non può essere messo in discussione”.

Da qui l’appello rivolto a tutte le forze politiche cittadine: superare le contrapposizioni e assumere una responsabilità condivisa, mettendo al centro la persona con disabilità e non la gestione del bilancio. La richiesta è chiara: che il Comune di Bisceglie formalizzi il riconoscimento del debito, definisca con trasparenza tempi e modalità di pagamento e inserisca con continuità i fondi necessari nella programmazione economico-finanziaria, come previsto dalla mozione presentata dai consiglieri.

“La tutela dei diritti delle persone più fragili – ha ribadito il presidente del Coordinamento, prof. Romano Pesavento – non può essere oggetto di trattative o rinvii. Salute, sicurezza e dignità devono restare una priorità assoluta per le istituzioni democratiche”.

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