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Coldiretti Puglia

Emergenza idrica, “Perdite fino al 30% e allevamenti in crisi, servono interventi strutturali immediati”

Nonostante le piogge di agosto, la siccità del 2025 continua a mettere in ginocchio l’agricoltura: invasi ridotti, trapianti compromessi, costi in crescita per l’irrigazione e crollo della produzione di latte

Bomba d'acqua nei campi nel Brindisino

Bomba d'acqua nei campi

BARI - Le precipitazioni arrivate ad agosto non bastano a compensare mesi di siccità che hanno colpito duramente la Puglia. Secondo i dati diffusi da Coldiretti Puglia sulla base delle rilevazioni dell’ANBI, in diverse aree del Salento, in particolare nell’Alto Salento, le stazioni pluviometriche hanno registrato tra giugno e luglio cumulate pari a zero o non superiori a 2 millimetri. Una condizione estrema che ha aggravato la crisi del comparto agricolo.

Gli invasi della Capitanata trattengono oggi 63 milioni di metri cubi d’acqua, in lieve aumento rispetto ai 49,6 milioni dello scorso anno, ma la campagna irrigua non è mai realmente decollata, perché si è reso necessario razionare le risorse disponibili.

Coldiretti parla di un quadro drammatico: mancano le riserve idriche e i trapianti autunno-vernini risultano fortemente compromessi, con una perdita stimata del 30% della Produzione Lorda Vendibile. Molte aziende sono costrette a ricorrere all’irrigazione di soccorso, affrontando costi insostenibili per il gasolio necessario al pompaggio dai pozzi o per l’approvvigionamento con autobotti.

In numerose aree i pozzi artesiani sono in seria difficoltà, mentre quelli a falda superficiale si stanno progressivamente prosciugando. La mancanza d’acqua mette a rischio la sopravvivenza delle piantine appena trapiantate, compromettendo la produzione di ortaggi e verdure per i prossimi mesi.

Il settore zootecnico non è meno colpito: la scarsità di foraggio verde nei pascoli costringe gli allevatori ad acquistare mangimi a prezzi elevati. Gli animali, già debilitati dal caldo e dalla carenza idrica, producono fino al 30% in meno di latte rispetto alla media stagionale.

Il 2025, intanto, si conferma uno degli anni più caldi della storia recente. Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, superiore di 0,45 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020.

Servono interventi strutturali immediati – avverte Coldiretti –. È indispensabile completare e ammodernare le infrastrutture irrigue, garantire la manutenzione straordinaria degli impianti collettivi e dei pozzi, riqualificare gli invasi esistenti, rendere efficienti le reti di adduzione e scolo e rinnovare gli accordi interregionali per l’approvvigionamento idrico”.

Un appello che sottolinea come la gestione dell’acqua sia ormai una priorità non più rinviabile per la tenuta dell’agricoltura pugliese.

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