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Trani
21 Agosto 2025 - 06:19
Mons. Leonardo D'Ascenzo, Arcivescovo di Trani
TRANI - Una voce che si alza con forza in un mondo segnato da conflitti e tensioni. Al termine dell’Udienza Generale di mercoledì, Papa Leone XIV ha rivolto ai fedeli un appello diretto, invitando a vivere il 22 agosto come giornata di digiuno e preghiera. L’invito è quello di chiedere a Dio il dono della pace e della giustizia, implorando consolazione per le vittime delle guerre che continuano a insanguinare diverse regioni del pianeta.
Un appello prontamente accolto dall'arcivescovo di Trani, Mons. Leonardo D'Ascenzo che lo ha fatto proprio, invitando i fedeli dell'arcidiocesi che comprende anche i comuni di Barletta, Bisceglie, Corato, Margherita di Savioa, San Ferdinando e Trinitapoli, oltre la stessa Trani.
Il Pontefice - ricorda mons. D'Ascenzo - ha richiamato l’attenzione sulle ferite che attraversano la Terra Santa, l’Ucraina e altre aree del mondo, sottolineando come il dolore dei popoli colpiti richieda un impegno spirituale e comunitario sempre più intenso.
L’appello di Leone XIV è stato raccolto con prontezza dalla Conferenza Episcopale Italiana, che ha invitato tutte le comunità a unirsi nella preghiera. A rilanciarne il senso è stato il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI. “Il protrarsi della violenza e dell’odio – ha dichiarato – ci obbliga a intensificare la supplica per una pace disarmata e disarmante. Chiediamo l’intercessione della Beata Vergine Maria, Regina della Pace, perché allontani l’orrore della guerra e illumini le coscienze di chi detiene responsabilità politiche e diplomatiche”.
Zuppi ha voluto ricordare anche un passaggio centrale del recente incontro dei vescovi italiani con il Papa, tenutosi il 17 giugno 2025, durante il quale Leone XIV aveva ribadito che “la pace non è un’utopia spirituale, ma una via umile costruita con pazienza e coraggio, fatta di ascolto e di azione”. Parole che oggi risuonano come un monito e un incoraggiamento insieme.
Nella sua riflessione, il presidente della CEI ha evidenziato come la pace sia un dono da coltivare ogni giorno, una responsabilità che non può essere demandata ad altri ma che riguarda ogni credente. Per questo l’invito del Pontefice a pregare e digiunare il 22 agosto assume un valore che va oltre la liturgia, trasformandosi in un atto collettivo di testimonianza e speranza.
Lo stesso arcivescovo ha ribadito che la pace è prima di tutto “dono del Cristo Risorto e speranza del mondo”, sottolineando come la forza della fede e la partecipazione dei fedeli possano contribuire a costruire un orizzonte diverso in un tempo segnato da violenze e divisioni.
La giornata di digiuno e preghiera indetta dal Papa si prepara dunque a diventare un momento di unione per la Chiesa italiana, un’occasione per riaffermare che, anche davanti al rumore delle armi, la voce della spiritualità e del Vangelo continua a indicare la strada.
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